Esorcismo e Tradizione

Scrive Giustino :

« Cristo è nato per volontà del Padre e salvezza dei credenti e a rovina dei demoni. Voi potete farvene la convinzione da ciò che vedete con i vostri occhi. In tutto l’universo e nella vostra città (Roma) ci sono numerosi indemoniati che gli altri esorcisti, incantatori e maghi non hanno potuto guarire. Invece molti di noi cristiani, comandando loro nel nome di Gesù Cristo, crocifisso sotto Ponzio Pilato, abbiamo guarito riducendo all’impotenza i demoni che possedevano gli uomini » ( Apologia, VI, 5-6 ).

Interessante Cipriano : « Vieni a udire con i tuoi propri orecchi i demoni, vieni a vederli con i tuoi occhi nei momenti in cui, cedendo ai nostri scongiuri, ai nostri flagelli spirituali e alla tortura delle nostre parole, essi abbandonano i corpi dei quali avevano preso possesso » (Contro Demetrio, c. 15).

Lo scacciare nel nome di Cristo i demoni, ritenuti causa delle malattie fisiche e psichiche, è considerato dagli scrittori cristiani del I e II secolo come una manifestazione del carattere divino del cristianesimo (Cf. A. Langella, La funzione terapeutica della salvezza nell’esperienza della Chiesa: sguardo diacronico e riflessione sistematica , in A.N. Terrin (ed.), Liturgia e terapia , cit., pp. 110-114.)

Giustino afferma che i cristiani guariscono i malati posseduti, che esorcisti, incantatori e maghi pagani non riescono a guarire, nel nome di Gesù Cristo crocifisso sotto Ponzio Pilato (Giustino, Apologia II , VI, 6, PG 6, col. 455a. La formula «Crocifisso sotto Ponzio Pilato» ricorre anche in Dial. cum Tryphone , 30,3, 76,6; 85,2 in PG 6, coll. 540b, 653c, 676c.)

La notizia trova conferma, alla fine del secolo, in Ireneo : «Con l’invocazione del nome di Gesù Cristo che fu crocifisso sotto Ponzio Pilato Satana è scacciato dagli uomini» (Ireneo, Adversus haereses , II, 33,2, SC 294, p. 346; Démonstration de la prédication apostolique , 97, SC 62, p. 165.)

E in Minucio Felice, il quale riferisce: «[I demoni], scongiurati nel nome del vero e unico Dio, loro malgrado, sono invasi dal terrore nei loro miserevoli corpi e si allontanano immediatamente, oppure, a poco a poco, svaniscono, secondo che interviene la fede del paziente o agisce, in forma di ispirazione la grazia di chi procede alla guarigione» (Minucio Felice, Octavius , 27, PL 2, col. 40.)

Secondo gli excerpta ex Theodoto della fine del secolo II, l’invocazione del nome di Cristo è accompagnata dall’imposizione delle mani ( Excerpta ex Theodoto , 84, PG 9, col. 697a .)

Il gesto è confermato per l’Africa da Tertulliano. Egli mentre c’informa che i cristiani scacciano i demoni, e questo non soltanto a favore dei pagani (Tertulliano, Apologeticum 23, 4, CCL 1, p. 131.) ma anche degli stessi cristiani che hanno già ricevuto il battesimo ( Ibid ., 37, 9, p. 149.), attesta pure il gesto dell’insufflazione. Afferma infatti: «Al solo contatto delle nostre mani, al più flebile soffio della nostra bocca […] i demoni escono dai corpi degli uomini» ( Ib ., 23,16, p. 133. Troveremo l’insufflazione anche nell’esorcismo prebattesimale della liturgia gerosolimitana attestata nelle catechesi di san Cirillo ( Procat ., 9, PG 33, coll. 348a-349a).

Egli inoltre ci offre elementi per ricostruire quella che si suppone fosse la formula africana dell’esorcismo: «Tutto l’impero e il potere che abbiamo sui demoni, derivano la loro forza dal fatto che noi pronunziamo ed enumeriamo tutti i castighi che li minacciano (Tertulliano, Apologeticum , 23, 15, CCL 1, pp. 132-133.)

Qualche decennio dopo la Tradizione Apostolica , trattando dei riti prebattesimali afferma: «Imponendo le mani [il vescovo] scongiura lo spirito estraneo di allontanarsi da essi [i catecumeni] e di non ritornare più. Terminato l’esorcismo soffia sulla loro faccia, dopo aver segnato la loro fronte, orecchie e naso» ( Tradition apostolique de saint Hippolyte , Essai de recostrution par B. Botte (= LWQF, 39), Aschendorf Verl., Münster Westf. 1963, n. 20, pp. 42-43. La Tradizione apostolica attribuisce significato apotropaico anche all’unzione con l’olio, «chiamato olio di esorcismo» ( ibid ., n. 21, pp. 46-47).

Alla fine del IV secolo Lattanzio attesta il segno della croce unito all’invocazione del nome di Cristo: «Come agisca terrificamente questo segno sopra i demoni, lo sanno bene coloro che li abbiano visti fuggire dai corpi invasati, ogni volta che siano stati scongiurati nel nome di Cristo» ( Divinae institutiones , 4, 27, PL 19, coll. 384-386.)

Oltre a questi gesti una notevole importanza rivestiva il digiuno al quale Gesù stesso associa l’esorcismo (cf. Mt 17,20; Mc 9,28). Benoit ha dimostrato che già il giudaismo attribuiva al digiuno il potere di scacciare i demoni, per cui nel digiuno prescritto nel I e II secolo prima del battesimo ( Did . 7,4; Giustino, Apol. I, 67, PG 6, col. 420c.) si può riconoscere un elemento dell’esorcismo prebattesimale (A. Benoit, Le baptême chrétien au second siècle , Paris 1953, p. 11.)

Nei Padri della Chiesa troviamo riferimenti alle possessioni e agli esorcismi. Per esempio, la tradizione apostolica di Sant’Ippolito dice dei catecumeni:” E imponendo la sua mano sopra di loro, esorcizzi tutti gli spiriti alieni, affinchè fuggano e non ritornino più in lui 

Lo Pseudo Clemente parla degli esorcismi compiuti su persone consacrate, dicendo che quelli siano fondati più sul consiglio di Gesù di pregare e digiunare, che sulla verbosità. ( Epistola ad Virgines, PG 1, 402, 408-410)

Origene parla degli esorcismi comoiuti da persone semplici con preghiere, su possessi che perdono la ragione o la coscienza e sono come offuscati.( Contra Celsum 1. VII, 4 PG 11, 1426 )

Atanasio afferma che il segno della croce di Cristo è capace di cacciare i demoni ( Oratio de incarnatione Verbi, 47: PG 25, 176.180 ) e che la lettura della Sacra Scrittura è il miglior modo di difesa contro di essi.( Epistola ad Marcellinum 33 PG 27, 34-36 )

Gregorio di Nissa narra il caso di un uomo liberato dal demonio per intercessione di Sant’Efrem.( Vita sancti Efrem, PG 46, 845-848)

San Gregorio Magno dice che il demonio vuol fare il male all’uomo, ma riesce a fare solo ciò che Dio gli permette: la potestas appartiene a Dio e non al diavolo.( Moralium libri )

Sant’Agostino definisce l’esorcismo come l’espulsione dello spirito immondo mediante l’abiura per mezzo delle cose divine.( De beata vita, cap. III PL 32, 958 ) Dio permette le malattie e lascia il demonio influire su certe ersone per un mistero della sua giustizia a noi non noto. Agostino dice che il demonio può anche nuocee ai bambini innocenti e già battezzati, perchè si renda palese che questa vita è da compiangere e da desiderare la felicità nell’altra.( De civitate Dei, 1. XVIII, 18:PL 41,574 )

Sant’Isidoro parla del sermo increpationis contro lo spirito immondo presente nell’energumeno o nel catecumeno per mettere in fuga i demoni. ( De ecclesiasticis officis, 1. II, c. 21 )

Stefano Eduenze parla della potestas adiurandi degli esorcisti per scacciare i demoni nel nome della Trinità.( Tractatus de Sacramento Altaris, cap. III: PL 172, 1276-1277 )

Rabano Mauro dice che la parola exorcismus , di origine greca, corrisponde al latino coniuratio o sermo increpationis (rimprovero o accusa fatta al diavolo, affinchè se ne vada) ( De universo libri viginti duo. De exorcismo, 1. V cap. 12. PL 111, 136.)

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