Teologo morale e minore cappuccino, Padre Carlin è esorcista nelle diocesi di Ravenna e Faenza, portavoce dell’Associazione Internazionale Esorcisti (AIE) e delegato nazionale della stessa per l’Italia. È stato tra i relatori del corso su “Esorcismo e preghiera di liberazione” che si è tenuto nei giorni scorsi a Roma. La lunga esperienza maturata nell’ambito del discernimento delle situazioni di ossessione e possessione diabolica è messa ora a disposizione dei lettori nel suo libro DE CURA OBSESSIS (edizioni San Paolo). Si tratta di un manuale tecnico-pratico per riconoscere e sconfiggere il demonio, per capire se ci si trova davanti a un vero posseduto o solo un «vessato», se e come recitare le preghiere di liberazione, chi può praticare gli esorcismi... Come scrive lo stesso Carlin nell’Introduzione: «Dall’esperienza pastorale risulta che la superstizione e la magia convivono con il progresso scientifico e tecnologico… Le pratiche superstiziose e magiche assumono una loro valenza acquistando una patina di scientificità e di credibilità, suggerendo collegamenti con la medicina, la psicologia, la psichiatria, l’informatica… A fronte di questa realtà, lo scopo di questo nostro scritto è di fornire alcuni utili riferimenti e criteri per difendersi e riconoscere l’immenso mare variegato di inganni che il Maligno opera, e alcuni strumenti di difesa e di liberazione dai suoi attacchi occulti o manifesti nella nostra vita».
Il libro De cura obsessis, pur non essendo un testo ufficiale, è «utile per sacerdoti e laici che si possono trovare nel dubbio riguardo a una vera possessione, ma anche per quelli che praticano già da tempo il ministero di esorcista. E’ un testo valido soprattutto – precisa l’esorcista don Gianni Sini– per i sacerdoti, gli educatori, i genitori e per quanti desiderano avere un aiuto nell’affrontare problemi causati dal diavolo, capire la sua esistenza e la sua azione».
Prima di ogni altra cosa, è necessario chiarire che «l’ esorcismo è un’azione che si compie in nome di Cristo e della Chiesa», quindi lo può e lo deve esercitare solo un sacerdote. Il quale deve conoscere e seguire le norme che la Chiesa stabilisce con il Rito degli esorcismi. Viene richiesta la più rigorosa riservatezza, il divieto assoluto della presenza di mezzi di comunicazione (telecamere, cellulari, ecc.) durante lo svolgimento del Rito, usato quando è stato accertato che si tratta effettivamente di possessione. «E’ bene precisare – spiega ad Aleteia l’esorcista Don Gianni Sini – che a pronunciare un esorcismo può essere solo un sacerdote che per la sua pietà, scienza e integrità di vita sia ritenuto dall’Ordinario idoneo e da lui espressamente autorizzato ad esercitarlo e inoltre gli esorcisti iscritti all’Aie, l’Associazione Internazionale degli Esorcisti, riconosciuta dal Vaticano. L’unico testo di riferimento per tutti gli esorcisti é il Rituale degli esorcismi e preghiere per le circostanze particolari firmato dal cardinale Camillo Ruini, allora Vicario Generale di Sua Santità per la diocesi di Roma, il 25 novembre del 2001, e presidente della Conferenza Episcopale Italiana».
“NO” AL FAI-DA-TE
Tra l’altro lo statuto dell’Aie tutela dal compiere abusi e riti fai-da-te e raggruppa esorcisti di tutto il mondo. «C’è una procedura nell’esorcismo che inizia con l’aspersione dell’acqua benedetta e la recita delle litanie dei santi,la proclamazione del vangelo di Giovanni, l’imposizione delle mani, la formula invocativa, a cui segue la formula imperativa con la quale si chiede a Satana di uscire da quella persona e il canto di ringraziamento, sono le formule ufficiali ufficiali e non prevedono interpretazioni personalistiche del rito».
In modo particolare il libro di Padre Carlin mette in evidenza «indizi che da sempre sono ritenuti dalla Chiesa come segni di una possessione demoniaca. Come parlare correntemente lingue sconosciute, in particolare quelle bibliche(latino, greco, aramaico), manifestare forze superiori alla condizione fisica e all’età, repulsione per tutto ciò che riguarda il sacro o mette in contatto con il divino, fenomeni particolari come la materializzazione degli oggetti, escono dalla bocca vetro, batterie, lamette, spago, liquidi, e un fenomeno rarissimo che contrasta con le leggi della fisica: la levitazione». Però i sintomi della presunta possessione si confondono spesso con quelli di malattie psichiatriche, quindi il sacerdote esorcista decide caso per caso, se sia necessario o meno coinvolgere un medico specialista. I casi di possessione “certificata” sono molto rari.
Padre Paolo Carlin intende offrire «un prontuario teorico-pratico, da studiare e consultare per non rischiare di prendere con faciloneria un tema di cui molti parlano ma di cui pochi conoscono le vere implicazioni».
Riportiamo i passi salienti di un’intervista a Padre Paolo Carlin:
«Quando il vescovo di Ravenna mi ha dato la licenza, per tre notti consecutive sono stato svegliato di soprassalto e con gli occhi sbarrati alle 3 in punto. Il nemico si era presentato. Ho pregato il Rosario e tutto è cessato». Padre Paolo Carlin ricorda con un sorriso il giorno in cui il vescovo di Ravenna gli chiese di diventare esorcista: «Quando arrivai in diocesi non avevo incarichi pastorali, dunque mi presentai e mi resi disponibile a qualunque esigenza. Qualche giorno dopo, mentre eravamo a pranzo per la festa di Padre Pio, il vescovo mi chiese: “Come sei messo con il demonio?”. Risposi senza esitazione che sapevo che esiste e che credo in Cristo. Allora mi affidò la missione».
Perché in tanti dubitano addirittura dell’esistenza del diavolo?
Il diavolo non si conosce. Siamo vittime di una cultura impregnata della più grande menzogna che satana è riuscito a ordire: la negazione della sua esistenza. Complice l’ignoranza e l’aderire, più o meno consapevolmente, alle “nuove” filosofie di vita new age o orientaleggianti. Ma il diavolo esiste, e non è quel portatore di luce che i suoi adoratori vorrebbero farci credere. Purtroppo tanti sacerdoti, non avendo una preparazione in materia, non ne parlano abbastanza. Per non dire, poi, di quelli che utilizzano una fantomatica capacità di liberazione ingannando loro stessi e gli altri. Certi doni, se non sei un santo, non vengono da Dio.
Qual è la giornata di un esorcista?
L’esorcista non è un super sacerdote. È un uomo comune. Talvolta, quando mi chiedono benedizioni “speciali”, resto interdetto. Non siamo extraterrestri. Conduciamo la vita dei sacerdoti, fatta di preghiera personale e comunitaria. Mettendo al centro la confessione e l’Eucaristia, perché il maligno usa i nostri peccati contro di noi. Io mi sveglio ogni giorno alle 5.30 e mi corico alle 23. La mattina porto avanti altre attività del ministero sacerdotale mentre tutti i pomeriggi incontro le persone con problemi spirituali e non.
Siamo abituati a vedere al cinema gli esorcisti che combattono corpo a corpo con il demonio.
La battaglia non è fra l’esorcista e il diavolo ma fra la Chiesa e il diavolo. Inoltre, l’esorcista può imporre soltanto le mani sul capo. Non c’è bisogno che la persona venga toccata, questo è un punto importante. Purtroppo l’immaginario collettivo è orientato dalla cinematografia ma quelli sono rituali inventati dai registi. Il guaio è quando a seguirli sono anche alcuni sacerdoti.
Ha mai avuto paura?
A volte il diavolo mi può mettere agitazione per la sorpresa ma non mi spaventa mai. È imprevedibile e al contempo noioso. Ma non bisogna avere timore. Se si crede in Gesù, non si ha paura. Eppure il demonio non va sottovalutato, perché è un grande ingannatore. È più forte di un uomo, perché è un angelo caduto. Ma di fronte a Dio non può fare nulla e poi non è onnipotente.
Il risultato della battaglia è sempre la vittoria?
Gesù ha già vinto per noi. Per vincere, però, bisogna stare con il vincitore. Siamo noi a decidere, con le nostre scelte. Non possiamo immaginare di mandare via il male con il male.
Qualche caso le è rimasto particolarmente impresso?
Certamente quelli che seguo da anni. In particolare, un ragazzo di 14 anni che ha avuto danni e malefici da un parente. Presentava tutti i segni che la Chiesa richiede per identificare una possessione. Dopo gli esorcismi, andava via sereno. Chi sta con Gesù, tiene lontano il nemico della vita. Purtroppo ricordo anche una ragazzina che aveva tanto bisogno, ma i genitori preferirono non fare un cammino di preghiera…
Quali armi ha l’esorcista contro il diavolo?
Quelle di ogni cristiano: armi spirituali ma vere e proprie armi. L’elmo è il Vangelo, che protegge la testa dalle illusioni e dalle tentazioni del nemico. Il Vangelo è necessario ed è fondamento della fede perché cancella quei pensieri ossessivi di disperazione, di confusione, di disordine, di paura, di ansia, di angoscia che incominciano a partire dalla testa perché il nemico comincia ad attaccarci dalla testa. Perché? Perché la testa è la sede del libero arbitrio e della volontà dell’uomo. Allora se la testa è piena della Parola di Dio, non può entrare il nemico. Perché? Come ha cacciato Gesù Satana nelle tentazioni? L’ha cacciato citando la Scrittura. Con quella che è luce di verità ha smascherato la menzogna e la tentazione. Se la testa non ha la Parola di Dio noi facilmente rimaniamo soggiogati e confusi. La spada è la preghiera, con cui si lotta contro le trappole. La preghiera non è sciorinare parole, bla, bla, bla, bla … ma è fare proprie quelle parole o addirittura dirne di proprie in quel momento. Ma dopo aver ascoltato Gesù, però, perché solo se ascolto prima Lui dopo saprò anche come rispondere, come invocarlo, come ascoltarlo, come affidarmi a Lui, come avere la pace, la forza. Allora, pregare significa dialogare con Lui, non tanto fare delle pratiche. Come ascoltarlo non è leggere o studiare il Vangelo. Quindi bisogna entrare in questa logica di relazione personale.
La corazza sono i Sacramenti, l’azione di Dio nella vita dell’uomo. La confessione è più potente di un esorcismo: più mi confesso, più il diavolo è lontano; mentre l’Eucaristia è forza spirituale per l’anima. Infine lo scudo, che è la fede. Se mi fido di Dio, satana “va fuori dai piedi”.
I Sacramenti dell’Eucaristia e della Riconciliazione ci mantengono figli di Dio, figli della luce, non delle tenebre. Allora a questo punto siamo forti contro ogni male. E’ importante che ognuno usi i Sacramenti e li viva non tanto come cose da fare, precetti domenicali o pratiche religiose ma proprio come un incontro vero, concreto, con il Signore Gesù Risorto. Paradossalmente pure essendo esseri inferiori a Satana, che è un angelo puro, siamo più forti di lui. Non per niente, quando invochiamo la Madonna, lui va su tutte le furie, neanche la nomina, dice: “Quella là”. Sapete perché? Perché la Madonna è un essere umano, ma a differenza sua che è stato disobbediente e lo sarà per l’eternità, perché ormai non può tornare indietro in quanto è un angelo, la Madonna invece è tutta pura, tutta immacolata, tutta in comunione con Dio proprio perché ha detto sì a Dio e no a lui. E questo per lui diventa motivo di più grande sconfitta: essere sconfitto da un essere inferiore (in quanto essere umano). Ecco perché la teme. La teme proprio perché Lei è l’unica tra gli esseri umani che non può toccare e di tutti quelli che sono consacrati a Maria lui dice sempre: “Io non posso fare più niente perché ‘Quella là’ lo protegge”.
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