I quattro pilastri fondamentali della New Age

Essa è fondata su quattro principi, che sono i quattro pilastri della New Age:1) Una concezione olistica ( greco OLOS = IL TUTTO ) dell’universo-uno, all’interno della quale tutte le differenze, anche quelle che non vediamo, sono illusorie. Concezione monistica: un solo essere. Nega la differenza tra Creatore e creatura. Non c’è un Creatore e una creatura, c’è un unico, solo essere. Si tratta di un dio immanente, un dio che s’identifica col mondo. Tutto ciò che esiste partecipa all’unica e sola esistenza che, per definizione, è divina. Quindi tutto è divino. Noi siamo divini, siamo “dio” per natura. Gesù è un Avatar, cioè solo una delle tante incarnazioni del divino. Ce ne sono state prime di lui e ce ne saranno dopo di lui.

2) Un relativismo etico e religioso. E’ buono ciò che mi sembra buono. Non c’è nessun valore assoluto. Il bene, il bello e il vero (i nostri valori trascendentali) non hanno valore assoluto. Hanno valore solo per “me”. Io sono il “creatore” dei valori. Relativismo religioso. Non esistono religioni vere o false. Non esistono religioni rivelate e altre no. Non c’è una religione migliore o più vera di un’altra. Non ci sono verità assolute, ecc.

3) Reincarnazione. La legge fondamentale è quella della reincarnazione e del karma. La concezione della vita è vista alla luce della reincarnazione. Essa è un paradigma, qualcosa di cui non si discute più, è certa (= è un dogma!).

4) Un millenarismo ottimista. Si aspetta un “mondo nuovo” la nuova Era dove viene imposta un unico culto mondialista.

Questi sono i punti, dei paradigmi. Paradigmi che significano una visione del mondo che s’impone come definitiva, universale, evidente, che non si discute. Ecco la difficoltà del dialogo. La nostra concezione del mondo si appoggia su altri paradigmi. Noi non ci riconosciamo in nessuno di questi principi fondamentali della nuova religiosità della New Age. Il mondo oggi si costruisce su questi quattro pilastri, che non sono più i nostri pilastri. Prenderò in esame solo due di questi punti, nella parte teorica della mia conferenza: 1) il dio-tutto; 2) l’antropologia che ne discende.

Mi soffermo su queste cose per mostrarvi l’impatto e le implicazioni spirituali che veicolano e per dimostrarvi che vi sono dei luoghi d’alienazione, anche se sono solo delle visioni teoriche. Io ho la profonda convinzione che il Nemico( il Diavolo) ci tiene già nella sua rete con l’adesione a queste teorie che ci sono proposte.

A) IL PARADIGMA OLISTICO-MONISTICO

Per far capire in modo semplice comincerò con la preposizione del bulgaro Omraam Mikhael Aivanhov (1900-1986), il fondatore della Fraternità Bianca Universale. Egli adotta il “modello del ragno”. “Osservate un ragno che tesse la tela. Avete l’impressione che ci sia, da un lato, il ragno e dall’altro lato, ci sia la tela. Ma a guardare bene il ragno produce la tela a partire dalla sua stessa sostanza. La tela ed il ragno, in effetti, sono una cosa sola. Non sono due realtà differenti, ma una cosa sola. La tela fa parte del ragno, anche quando sembra essere separata. Allo stesso modo, Dio e il mondo sono uno e l’apparente differenza tra Creatore e creatura è solo un’illusione. Sarebbe come dire che il ragno è il creatore e la tela è la creatura. Colui che è più avanzato (secondo questo gruppo esoterico) sa invece che Dio e il mondo sono una cosa sola”. Altro esempio: la lumaca, quando la si guarda c’è l’impressione che la chiocciola sia differente dalla materia molle del corpo della lumaca e, infatti, si può togliere la chiocciola e la lumaca continua a vivere. Il biologo sa che la lumaca produce la chiocciola a partire dal proprio corpo. In effetti, è una parte del suo corpo che s’indurisce. Aivanhov dice (e con lui anche gli esoteristi e gli occultisti d’oggi) che la materia dura è come la cristallizzazione dello spirito e ciò che crediamo essere due ambiti differenti, sono in realtà la stessa cosa. James Findlay, uno dei più grandi profeti (sic!) della New Age, su questo punto afferma: “Lo spirito è lo stato più alto di vibrazione che noi conosciamo”. Capite “lo spirito è vibrazione”, quindi siamo solo nell’ordine della fisica, non c’è niente di soprannaturale. Il soprannaturale, in questa prospettiva, non esiste proprio! Ciò che noi chiamiamo soprannaturale sarebbe solo un aspetto della natura.

B) LO SPIRITO E DIO SONO SOLO VIBRAZIONI

“Lo spirito è una parte dell’universo – continua – allo stesso titolo della materia fisica. E lo spirito è questo qualcosa che misura la materia; è la ‘forza’ o il ‘movimento’ che domina l’universo. E’ una sostanza che vibra nell’ultravioletto (sic!). Ma esiste uno stato vibratorio ancora più elevato dello spirituale e questo è il ‘divino’. Il divino è contiguo allo spirituale, come lo spirituale è contiguo al materiale”. Come vedete da questa descrizione (la materia vibra; la vibrazione più sottile è lo spirito; più sottile ancora è il divino) non c’è differenza, né discontinuità, fra il divino, lo spirito e la materia. Quindi la materia, come lo spirito, sono “divini”! E aggiunge: “Tutto nell’universo è vibrazione. Al principio era il Verbo, e il Verbo è vibrazione pura (sic!)”. Ecco come avviene il recupero e la manipolazione del Vangelo! Il Verbo-Dio non sarebbe altro che vibrazione pura originale. La cristallizzazione di questa vibrazione, genererebbe il mondo. Il Verbo sarebbe solo ciò che vibra alla più alta frequenza…..

UN’ENERGIA SENZA VOLTO E NOME

Tutto sarebbe vibrazione, tutto sarebbe solo energia pulsante. Un’energia divina che non ha nome, né volto. Un’energia che non ha carattere personale, perché la persona costituirebbe una maggiore differenziazione all’interno dell’energia e quindi è … un’illusione (maya). Per la New Age questa sarebbe una terribile, temibile, illusione; un’illusione che ci fa pensare che ci sono distinzioni all’interno del divino. La persona, addirittura, sarebbe l’illusione (maya) più temibile nel cammino di reintegrazione nel divino.

C) NEGAZIONE DEL CRISTIANESIMO

In altre parole le nuove religiosità negano rigorosamente il Dio Padre, rivelato da Gesù Cristo, perché la religione giudeo-cristiana propone un Dio-alterità, con il quale siamo invitati ad avere una relazione d’amore, una relazione di due libertà che s’incontrano, si scelgono e si donano l’una all’altra. Per la New Age, come pure per l’induismo e il buddismo, l’amore sarebbe solo una tappa nel cammino della realizzazione; una tappa che si deve superare (sic!). Buddha diceva che l’amore è da eliminare come l’odio, perché l’amore, come l’odio, sono illusioni (maya) dell’alterità. Quando amo qualcuno, in un certo senso, mantengo all’esistenza quella persona, mantengo la sua alterità con la mia passione. Allo stesso modo quando odio una persona mantengo la sua alterità con la mia passione. Quindi bisognerebbe “superare” questi “stadi” per arrivare ad una presunta unità indifferenziata. Tutti i cammini di mistica naturale pongono l’unità nel raggiungimento di uno stadio indifferenziato. Questa è una delle differenze fondamentali con la mistica orientale, in cui il punto d’arrivo del cammino è l’amore, non la sua eliminazione! L’amore, per noi, è l’unico fine. L’amore non è, e non può essere, solo un mezzo!

Quest’incompatibilità, questa differenza fondamentale di finalità, di scopo, è la prova dell’incompatibilità di questi due differenti cammini.

D) LA NEW AGE RIFIUTO DEL CRISTIANESIMO PER METTERE AL CENTRO UNA “RELIGIOSITA’ MONDIALE”: UN FALSO CRISTO ESOTERICO….

Le nuove religiosità rifiutano fermamente il cristianesimo come una religione dell’illusione. Una religione da superare per giungere alla religione universale, quella che per loro è la vera religione, la nuova religione mondiale che sarà quella dell’Età dell’Acquario (nel 3° millennio). Un altro profeta della New Age, Alice Bailey, afferma che è Cristo stesso, non certo – dice lei – il Gesù dei Vangeli, ma quel Cristo che secondo lei la Chiesa avrebbe rifiutato di annunciare (per lasciare le folle nell’ignoranza), sarebbe questo Cristo esoterico (sic!) che inaugurerebbe questa presunta nuova religione mondiale.

PRIMA SOTTOLINEATURA

Perché vi ho detto tutto questo? Ritroviamo questa visione di natura erroneamente divinizzata, in tutte le nuove religiosità. L’hanno ricevuta e trasmessa dall’esoterismo e dall’occultismo, ma l’origine è nei misticismi naturalistici dell’Oriente. Si rimane colpiti dal fatto che, nello spiritismo, gli spiriti affermano nient’altro che questa stessa dottrina a proposito della natura di Dio. Ignorano volontariamente tutta la tradizione giudeo-cristiana. Ma io ho fatto esperienza sulla mia pelle che, quando sono davanti a Gesù Cristo presente nell’Eucaristia, questi stessi spiriti che nel parlare ignorano tutto della rivelazione giudeo-cristiana, essi stessi poi bestemmiano Gesù Cristo, lo chiamano col suo nome: dunque mentono quando fanno finta di ignorare Cristo.

DOTTRINE DIABOLICHE (1 Tm 4,1; Ap 2,14)

Volontariamente, deliberatamente danno una dottrina che sanno essere sbagliata, per poterci attirare nella loro rete. Il libro della Sapienza (Sap 13,1-9) che S. Paolo riprende nella lettera ai Romani (Rom 1,20-22) condanna la deriva naturalistica e aggiunge che è inescusabile colui che non rende a Dio la gloria dovuta e invece confonde il Creatore con la creatura. S. Paolo dice che sono senza scuse. La loro è un’ignoranza colpevole, perché con le nostre facoltà naturali, usate rettamente, possiamo fare questo discernimento ed evitare questo errore: “Dalla creazione del mondo in poi, le perfezioni invisibili di Dio possono essere contemplate con l’intelletto nelle opere da Lui compiute” (Rom 1,20). Se S. Paolo parla di questo nella lettera ai Romani, vuol dire che siamo all’interno di un combattimento spirituale, e quando si dice combattimento spirituale si dice anche confronto con il nemico.

SEDUZIONE DELL’INTELLIGENZA
OSCURAMENTO DELLA RAGIONE

Discernimento tra il linguaggio menzognero del nemico e il linguaggio di Dio che illumina la nostra ragione naturale e ci dà tutti i mezzi per riconoscere la sua presenza di Creatore, in tutte le sue creature. Non per niente S. Tommaso d’Aquino definisce, come S. Agostino, il peccato come “Aversio a Deo et conversio ad creaturas” (scelta interiore contro Dio e volgersi disordinato, verso la creatura) (cfr. S. Th. III, q.86, a4 ad 1; II-II, q.118, a.5; I-II, q.71, a.6). Se S. Agostino e S. Tommaso definiscono così il peccato, vuol dire che c’è una libertà, che c’è una scelta che io avrei potuto, volendo, evitare, se fossi stato più attento alla voce dello Spirito che illumina la mia ragione naturale. E quindi è il nemico che tenta di sedurmi a quel livello. (N.d.R. = Nella XV domenica del tempo ordinario, anno A, la liturgia della Parola insegna che la Parola di Dio è sempre efficace, non porta però sempre frutti perché ci sono terreni diversi, che portano frutti diversi. La colpa è anche della zizzania seminata dal Diavolo, cioè si riconosce nel diavolo un altro fattore che opera contro l’accoglienza della Parola di Dio nell’uomo. Ho visto che la resistenza che gli uomini e le donne del nostro tempo mostrano verso la concezione di Dio della tradizione giudeo-cristiana va oltre la semplice preferenza per dottrine naturaliste e panteiste. C’è proprio un accecamento, un’impotenza a venire via da dottrine naturaliste. E quindi io credo che ci sia un’azione del demonio sull’immaginazione, una seduzione dell’intelligenza, un oscuramento della ragione. Su questo legame intellettuale bisogna intervenire affinché le persone scelgano una dottrina teologica e una visione di Dio coerente con la rivelazione giudeo-cristiana.

SECONDA SOTTOLINEATURA

La celebra attrice Shirley Mac Laine, promotrice della New Age, diceva: “Noi siamo dei” e in queste tre parole racchiudeva tutto. Un altro testimone, Baird Spalding, affermava una cosa molto importante: “E’ impossibile studiare la natura di Dio, senza prendere in considerazione l’uomo e viceversa. L’uomo è Dio. Dio è l’uomo (sic!). L’uno presuppone l’altro, sono inseparabili. Senza l’uno non esiste l’altro (sic!). L’uomo è divino perché fa parte del tutto. Egli è il tutto, nella sua manifestazione. L’uomo rappresenta l’incarnazione visibile di Dio. Così come lo si vede, s’incarna in forma umana”. Credo non ci sia bisogno di commenti.  L’uomo sarebbe l’essere in cui Dio prende coscienza di se stesso (sic!). L’uomo sarebbe Dio e Dio sarebbe l’uomo!!! L’uomo sarebbe la manifestazione suprema del divino. Sarebbe il luogo in cui Dio, arrivato al termine della sua evoluzione (sic!), potrebbe incominciare un’involuzione, cioè ritornare verso lo stato primitivo costituito da un’energia indifferenziata. Capite che in questo contesto l’individualità umana, la personalità è puramente illusoria (maya). Mentre ciò che fa la gloria della cultura occidentale e francese è segnato dalla famosa frase della filosofia di Cartesio “penso, quindi sono”, un indù direbbe: “Pensi? Quindi tu ancora non sei!”. E’ sconcertante vedere come l’esagono, cioè la Francia, sia talmente sedotta dalla New Age, che è contraddittoria con tutta la sua eredità culturale.

ACCECAMENTO SPIRITUALE

C’è un vero e proprio accecamento spirituale che arriva fino all’oscuramento della ragione e ciò impedisce di vedere la contraddittorietà di queste posizioni non soltanto con la nostra cultura, ma anche con le nostre convinzioni più profonde. Tutta la cultura europea è fondata sulla dignità della persona umana, che il Cristianesimo ha valorizzato. Tutta la filosofia si è costruita progressivamente attorno al concetto di persona, ed ecco che, in pochi decenni, viene spazzata via come qualcosa di vecchio, di appartenente al passato e adottiamo dottrine che non hanno niente più a che vedere con la nostra cultura. Insisto: c’è un’ azione collettiva operata dallo spirito di menzogna.

IL SÉ E L’ENERGIA IMPERSONALE

Aivanhov – insisto – affermava: “Siamo riflessi fuggitivi e parziali del vero Sé, impersonale”. Attenzione a questo “Sé”: per lui non esiste una moltitudine di esseri distinti e separati, esiste un solo essere unico. Questo Sé sarebbe lo spirito onnipotente, illimitato, onnisciente. “Sappiate che voi tutti siete divinità, e l’Io superiore è una parte di questo Sé. E ha un’esistenza propria”. L’unica individualità è il Sé, l’energia divina. Senza dire “chi sia” questo Sé, identificato a quest’energia divina. Quest’energia impersonale presentata come se fosse il vero “dio” è chiaramente un idolo a cui questa New Age vuole che ci sottomettiamo: non esistono abbastanza fatti per affermare che dietro l’idolo da adorare, veniamo chiamati ad adorare, in effetti, il “principe di Questo mondo”? Egli cerca, in tutti i modi. di farsi adorare e di farsi rendere un culto idolatrico, un culto d’adorazione che invece noi siamo tenuti a rendere solo all’unico Dio trascendente e a Lui solo (cfr. Mt 4,8-10). “Aversio a Deo et conversio ad creaturas”. Allontanarsi da Dio, non è solo con lo sguardo. Consiste nel dare alla creatura l’adorazione dovuta a Dio solo.  Papa Giovanni Paolo II nella Tertio millennio adveniente ha detto: “L’uomo si è lasciato deviare dal Nemico. Satana lo ha ingannato e lo ha persuaso di essere lui stesso un dio”. E’ per questo che ho osato avere un linguaggio così forte.

ADERIRE A QUESTE DOTTRINE È CADERE NELLA RETE

Aderire a queste dottrine in cui l’uomo finisce per pensare di essere Dio, non significa solo rimanere sul piano filosofico, ma significa anche entrare in una gravissima scelta spirituale. Non si tratta solo di una dottrina filosofica, si tratta di idolatria. Satana è il promotore e il diffusore di tutte queste dottrine che portano all’idolatria. Che dire allora di tutte le tradizioni di misticismo orientale, che esistono da prima delle nuove religiosità, e da cui la New Age ha preso la dottrina? Dobbiamo forse pensare che gli indù sono tutti dei posseduti? Che l’induismo, forse, viene da Satana? Certo non voglio dire questo!

LUCI ED OMBRE NELLE RELIGIONI PRE-CRISTIANE

L’induismo e altre tradizioni simili sono religioni pre-cristiane. Se Dio ha deciso nella pienezza dei tempi di rivelare tutto nel Figlio è per mille ragioni positive, ma anche per correggere le dottrine pre-cristiane che gli uomini avevano creato, a partire dal loro pensiero, dalle loro tradizioni e anche dallo stato di facoltà ferite (cfr. C.C.C., nn. 396-406), d’ignoranza delle cose di Dio, che è una conseguenza del peccato originale. Dio è venuto in nostro soccorso offrendoci la luce piena della Verità e della Vita (Gv 14,6), in Cristo Gesù. Se fosse stato possibile arrivare a Dio senza Gesù Cristo, allora non era necessario che Gesù venisse e morisse in Croce! Nelle religioni pre-cristiane ci sono delle luci, i “semina Verbi” (cfr. L.G., 16; N.A., 2; A.G., 9) (cfr. C.C.C., nn. 842-843), ma bisogna anche dire che contengono una parte di oscurità (cfr. C.C.C., n. 844) (cfr.Dominus Iesus, nn. 5-8; nn. 20-22), e forse anche di compromesso con lo spirito del mondo, e da tutto questo devono essere purificate (cfr. Fides et Ratio, n. 72).

LA FEDE DEVE DIVENTARE BUONA

Se un indù si converte a Cristo, sappiamo bene che tra i vari passaggi nella preparazione al Battesimo, sono previsti degli esorcismi battesimali. Certo era sincero, ma sincerità non è verità! Essere in buona fede, è bene, ma la fede deve diventare buona, appoggiandosi sull’unico buono, rivelatore di Gesù Cristo. Non è un giudizio sulle persone, ma bisogna insegnare loro ad andare verso l’altra riva, la riva del Cristo risuscitato, quella riva a cui Egli chiama ad andare tutti verso di Lui, tutti noi che eravamo dispersi dopo il peccato.

LE RELIGIONI PRE-CRISTIANE HANNO BISOGNO DI PURIFICAZIONE

Credo che le religioni pre-cristiane abbiamo bisogno di una purificazione e che le persone che sinceramente aderiscono a queste religioni, non sono affatto possedute, ma hanno bisogno di una purificazione che permetterà loro di aderire alla pienezza della Luce. La situazione dei cristiani è diversa. Chi si stacca da Cristo per aderire alle religiosità naturali New Age compie un atto di apostasia da Cristo. Il Card. Arinze diceva che non dobbiamo escludere tra le spiegazioni cercate per la nascita e il diffondersi di queste nuove religiosità, anche l’azione del Maligno, anche se essa non va assolutamente vista come esclusiva.

VOI DIVENTERETE COME DIO

Come nella parabola della zizzania si dice che essa viene mescolata al grano buono, mentre i servi dormono, così possiamo ipotizzare che il diavolo semini la sua zizzania con queste nuove religiosità, anche se le persone interessate, non riconoscono la sua azione. Là dove persone di tradizione cristiana sono sedotte da queste posizioni menzognere, si ritorna alla tentazione iniziale, descritta nella Genesi:

“Voi diventerete come Dio” (Gen 3,5). Nel terzo millennio, attraverso queste false dottrine, il serpente torna ancora a insinuare all’uomo di essere “come Dio”, negando la differenza ontologica tra il Creatore e la creatura. Con il pretesto di un cammino spirituale, il Nemico lusinga in noi, l’antico desiderio di diventare uguale a Dio: “conoscerete il bene e il male”. Da qui nasce il relativismo etico e religioso. E’ la tentazione dell’orgoglio, la peggiore. L’orgoglio è il peggiore dei nostri nemici. L’esperienza personale mi ha fatto capire che l’accecamento di questi adepti, la loro ostinazione a mantenere posizioni insostenibili (per esempio: “io sono dio”), quest’ostinazione tradisce, a mio avviso, un legame che oscura l’intelligenza e paralizza la volontà. Lo Spirito Santo propone la promessa fatta da Dio. La persona l’accoglie tramite l’intelligenza, ma la volontà ostinata può spingere invece la persona ad aderire a queste pseudo-verità e così essa aderisce ad un falso bene che è in effetti un male, nascosto sotto vesti di luce.

Dopo aver detto che siccome queste dottrine esoteriche oscurano l’intelligenza e paralizzano la volontà, e che queste dottrine esoteriche sono dunque alienanti; passiamo ora a considerazioni a livello fisico.

Vediamo la parola INIZIAZIONE. Iniziare vuol dire inserire, cominciare un cammino, mettere una persona in cammino. Mettere su una via di realizzazione. Iniziazione dice anche un termine. Per noi cristiani “l’iniziazione” è una partecipazione alla vita divina; comincia una trasformazione ontologica che sarà pienamente compiuta in Maria SS. Il cammino dell’iniziazione è segnato da una serie di riti che completeranno sempre più pienamente ciò che è iniziato. L’iniziazione è destinata a realizzare il passaggio dallo stato inferiore verso uno stato superiore, concepito come uno stato definitivo. L’iniziazione – nella New Age – è invece il risultato di una serie di interventi ritenuti vitali, attraverso i quali l’individuo potrebbe prendere coscienza di stati di coscienza ignorati, di potenzialità latenti, di possibilità di percezioni medianiche e poteri occulti. L’iniziazione apre a questi poteri medianici ed occulti. Il rituale ha una forte valenza simbolica e, attraverso esso, pretendono di impadronirsi dei doni preternaturali. In verità il vero rituale iniziatico ha la pretesa di provocare la partecipazione ad una specie di presunta “filiazione divina” che in realtà è invece una filiazione satanica, diabolica. Il Rito ha uno scopo operativo: veicolerebbe energie contenute nell’universo. L’individuo subisce incoscientemente una vera mutazione. Il Rito non si esaurisce in una serie empirica di fatti.

Non si può dire che il Rito apra alla collaborazione con gli spiriti in generale, ma apre esplicitamente alla collaborazione con i demoni che conferirebbero poteri preter-naturali (cioè poteri che la natura non possiede e non può dare). Potrei continuare a dire che l’iniziazione conferisce un carattere veramente incancellabile. Vedete che Satana scimmiotta, riprende e pretende di proporre quest’iniziazione come se fosse un sacramento! Si tratta di un sigillo diabolico.

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