13 risposte su Angeli e demoni, dagli scritti dell’esorcista Padre Fortea

Il rinomato esorcista e teologo esperto in demonologia, Padre Jose Antonio Fortea nella sua opera “Summa Daemoniaca” affronta e spiega molte questioni sui demoni, fornendo molti spunti di riflessione cristiana per la battaglia spirituale per raggiungere il Cielo. Qui di seguito, vengono affrontati 13 quesiti sul diavolo e i suoi demoni, spiegati dal sacerdote esorcista nella sua lunga esperienza di combattimento spirituale.

1. Il nemico ha diversi nomi

Nell’Antico Testamento si parla di “Satana” che significa”l’avversario, il nemico”. Nel Nuovo Testamento è chiamato”Diavolo”, che deriva dal verbo greco “diaballo” (dividere, ma anche riconoscere). Invece la parola demone, il greco “daimon” (genio), viene utilizzato per designare esseri spirituali malvagi.

Lucifero è un nome che appare nell’Antico Testamento, in Isaia,(14, 12-15) e in questo brano di Ezechiele (28, 12-19),in cui viene riconosciuta la metafora che identifica sempre l’angelo decaduto Lucifero, che significa “stella del mattino” o “luce guida”: “Tu eri un modello di perfezione, pieno di Saggezza, perfetto in bellezza; in Eden, giardino di Dio, tu eri coperto d’ogni pietra preziosa… Eri come un cherubino ad ali spiegate a difesa… Perfetto tu eri nella tua condotta, da quando eri stato creato, finché fu trovata in te l’iniquità… Il tuo cuore si era inorgoglito per la tua bellezza, la tua Saggezza si era corrotta a causa del tuo splendore…sei divenuto oggetto di terrore, finito per sempre”.

E’ la stessa immagine che ritorna in un versetto di Luca, dove GESU’, dopo aver affidato la missione ai settantadue discepoli, dice: “Io vedevo satana cadere dal cielo come la folgore” (Luca 10, 18). La parola “satana” deriva dall’ebraico satan, che significa “avversario”: il termine indicava infatti, nel linguaggio giuridico, l’accusatore che durante il processo si poneva a destra dell’accusato (Zaccaria 3,1; Salmi109, 6; Giobbe 1, 6). La parola ha assunto lungo i secoli tanta importanza da divenire denominazione propria del principio del male, il tentatore delle virtù dell’uomo giusto e fedele a Dio.

Autori cristiani come Tertulliano e San Gregorio Magno identificarono nel Lúcifero di Isaia il principe degli angeli ribelli descritto da Ezechiele; in seguito a ciò, Dante (Inferno, XXXIV, 37 e sgg.) farà di Lucifero un démone tricipite dotato di sei ali, quindi identificabile con un serafino decaduto, stando all’angelologia di Dionigi l’Aeropagita.

Padre Fortea ricorda qual è stato il vero peccato di Lucifero : “è caduto, per esaltazione della propria bellezza…”.  Padre Fortea segue la stessa idea di un altro famoso esorcista, Padre Gabriele Amorth, secondo cui Lucifero è il nome proprio del secondo demone per importanza nella gerarchia demoniaca, dopo Satana.

2. La prova

Tutti gli angeli sono stati creati da Dio, quindi tutti sapevano che Egli era il loro Creatore, ma hanno dovuto superare una prova “prima della visione dell’essenza della Divinità.” A titolo di confronto, il sacerdote Fortea spiega che sarebbe come dire che “Dio appariva come una Luce, la Sua Voce era maestosa e santa, ma il suo Volto non era ancora stato svelato agli angeli.”

“In questa prova , in cui Dio rivelò il Suo Vero Volto in Cristo, Dio fatto Uomo, molti Angeli obbedirono, altri disobbedirono. Coloro che hanno disobbedito, cioè non hanno accettato di sottomettersi a Cristo Dio fatto Uomo, si sono irreversibilmente trasformati in demoni. Così sono diventati quello che sono. Nessuno li ha creati così. “

3. La battaglia nel Cielo fu uno scontro intellettuale

A questo proposito, l’esorcista Padre Fortea spiega che gli angeli disubbidienti hanno cominciato ad odiare Dio e vederlo come una catena che opprimeva la loro libertà. “La battaglia tra l’Arcangelo Michele e Lucifero, ciascuno con i suoi angeli, non è avvenuta con le armi, perché gli angeli non hanno corpo, le uniche armi che possono brandire sono gli argomenti intellettuali”.

“Alcuni divennero arroganti e violenti, ognuno secondo lo spirito del male che rappresentano. Ogni angelo ribelle si è deformato sempre di più, ciascuno in una area specifica di peccati. E, al contrario, gli Angeli fedeli si sono santificati in una gerarchia graduale, chi più in una Virtù chi in un’altra… gli Angeli fedeli sono stati ammessi alla presenza di Dio, i demoni si sono autoesclusi con la loro ribellione”.

4. Il motivo della loro ribellione

Solo a questo punto viene preso come riferimento il libro “Storia del mondo Angelico”, anche questo opera di Padre Fortea. Ci rivela il processo di trasformazione in demoni che sarebbe avvenuto tra gli angeli ribelli: il motivo scatenante della loro ribellione è la rivelazione del progetto di Dio, quello di avere creato gli Angeli per custodire l’umanità ed il mondo materiale; Cristo Figlio di Dio si sarebbe fatto Uomo per salvare i peccatori e sarebbe nato da una donna , che sarebbe diventata la Regina degli Angeli.

Lucifero non poteva sopportare questo progetto, pensava di essere solo lui il “capolavoro” del Creatore. Più tardi con altri angeli, Lucifero accusò Dio di aver sbagliato e si ribellò completamente. Gli Angeli che obbedivano alla volontà di Dio si prostrarono per adorare il loro Creatore, pur non potendo ancora vedere interamente la Sua Essenza. Mentre i ribelli si allontanarono dall’amore di Dio.

5. Sono esseri spirituali

“Un demone è un essere spirituale dalla natura angelica eternamente dannata.”Cioè, non ha corpo, ma può tentare gli uomini al peccato in tutte le cose corporali. I demoni sono composti da tutti i peccati in modo puramente intellettuale e ispirano spiritualmente all’uomo i loro stessi errori: l’uomo può e deve lottare ed opporsi al peccato, che il demonio gli ispira.

In questo senso, Padre Fortea spiega lo stato in cui Satana si trova: “è ancora un bellissimo angelo e come tale può apparire per ingannare l’uomo, ma moralmente ha un’apparenza disgustosa… Il suo essere personale è deformato, ma la sua natura è angelica. Dal momento che entrambi questi aspetti sono inseparabili, è veramente un mostro, il massimo della deformità spirituale”.

6. Tra i demoni c’è anche il tempo

Il loro tempo non è materiale come per gli esseri umani, ma è un tempo adeguato agli spiriti, che si chiama “Evo” ( “Aevum” in latino) ed è la successione di atti di comprensione e di volontà in un essere spirituale.

Il Creatore, però, vive in un eterno presente. “Solo in Lui non c’è successione di tempo di qualsiasi tipo. In Lui non è mai trascorso un solo secondo, nè uno prima nè uno dopo. L’eternità di Dio è qualitativamente diversa dalla eternità del tempo materiale (con un inizio, ma non una fine) e l’eternità evo (anche con un inizio, anche senza fine) “, sottolinea Padre Fortea.

7. I demoni soffrono quando considerano Dio

Ogni angelo caduto ” può provare piacere, ma anche sofferenza. Egli soffre ogni volta che la sua conoscenza lo porta a considerare Dio. E il diavolo percepisce continuamente l’ordine e la Maestà di Dio Creatore in tutte le cose. Anche nelle cose apparentemente neutrali, egli è costretto a scontrarsi con il ricordo della Gloria di Dio”.

Tuttavia, l’esorcista afferma che “il diavolo pensa e soffre quando si ricorda del suo stato miserabile di eterna separazione da Dio , perchè Dio lo ha reso cosciente del suo stato, e questo gli provoca dolore lacerante e rabbioso, ogni volta che si ricorda di Dio.”

8. Il diavolo non conosce il futuro, nè può leggere i nostri pensieri 

I demoni non vedono il futuro, ma hanno intelligenza di gran lunga superiore a quella umana, perciò possono capire le cause per cui accadono alcune cose. Non sanno mai ciò che si decide, perché “la libertà umana è il grande fattore di incertezza nelle sue previsioni,” dice Padre Fortea.

“I demoni possono tentarci, ma non possono leggere i nostri pensieri. Anche se, data la loro grande intelligenza, possono dedurre quello che pensiamo. Essendo esseri più intelligenti di noi , essi deducono molto di più di noi sulla base di pochissimi segni esterni. Ma non possono prevedere il futuro: il futuro è solo nelle Mani e nella Mente di Dio ed i demoni non conoscono nulla di tutto ciò. Inoltre bisogna sempre ricordare che solo Dio può leggere la nostra anima “.Il futuro è nelle Mani e nella Mente di Dio, non nelle mani di cartomanti e maghi! 

9. Attenzione alle tentazioni

“Il diavolo ci può introdurre pensieri, immagini e ricordi, ma non può violare la nostra volontà. Potremmo essere tentati, ma alla fine noi facciamo quello che vogliamo. Nessun potere infernale  può costringere qualcuno a commettere anche il peccato più piccolo , “dice Padre Fortea.

Allo stesso modo afferma che”se uno è tentato e prega,tiene la tentazione a distanza. La tentazione è incompatibile con la preghiera. La preghiera crea una barriera contro la tentazione, perché la nostra volontà, la nostra attenzione e la nostra intelligenza mettono Dio al primo posto. E se insistiamo un po’ di più, il diavolo non può resistere alla nostra preghiera ed è costretto a fuggire”.

10. I demoni odiano di più gli asceti

L’esorcista Fortea afferma con certezza che di tutti i cristiani nella Chiesa, il diavolo odia e teme maggiormente coloro che più si dedicano alla ascesi (disciplina, digiuno, meditazione, preghiera, i sacrifici, ecc per raggiungere la virtù).

“Il diavolo odia maggiormente gli asceti più che gli stessi sacerdoti esorcisti. L’esorcista espelle uno, due, una dozzina di demoni … L’uomo che mortifica se stesso, scaccia in un modo molto potente l’influenza demoniaca in questo mondo, perchè l’asceta eleva il proprio corpo ed il proprio spirito nella fiducia totale a Cristo,unendo la propria passione quotidiana ai meriti della Passione di Cristo”…

“Sono stato crocifisso con Cristo e non sono più io che vivo ma è Cristo che vive in me, e la vita che ora vivo nella carne, la vivo nella fede nel Figlio di Dio che mi ha amato e che ha dato  Se stesso per me” (San Paolo, Gal.2:20). “Poiché noi non viviamo più nello stesso modo, non viviamo più per noi stessi “(2 Cor.5:15)

11. Il significato della Croce per i demoni

Il sacerdote descrive il momento culminante della Passione di Cristo, in cui “tutti i demoni erano lì, intorno a Gesù crocifisso, guardando con allegria il loro apparente trionfo”. Tuttavia, essi non potevano immaginare che quella Croce era la vittoria più grande del Regno dei Cieli che li ha lasciati “ammutoliti” di fronte alla  Resurrezione.

“Dio Padre non aveva perdonato la Passione subìta dal proprio Figlio … La Passione di Gesù in croce significava la prova palpabile che la Giustizia divina non era stata trasgredita invano. La Resurrezione era è e sarà per sempre il riscatto della Giustizia divina sul male. Fu quello il momento in cui tutti i demoni divennero pienamente coscienti che la loro condanna non avrebbe mai avuto alcun perdono per tutti i secoli dei secoli”.

“Questo è il motivo per cui i demoni, che prima guardavano alla croce con compiacimento per il male, ora non possono più sopportare la visione della Croce di Cristo, perchè la Croce di Gesù è la gioia della Sua vittoria sul male, perciò i demoni sono coscienti che per loro la Croce da quel momento sarebbe stata per sempre il terribile ricordo della Giustizia Divina. Ecco perchè i demoni odiano l’immagine della Croce. Più che l’immagine della Beata Vergine Maria o qualsiasi altra immagine di santo o la rappresentazione di un altro sacro mistero”.

12. Gli oggetti che danno tormento ai demoni

“La Chiesa ha ricevuto la potenza di Cristo, quindi può unire un effetto spirituale a un oggetto,” dice Padre Fortea, che rivela che una volta, durante un esorcismo, non c’era acqua benedetta, allora per ovviare a quella mancanza, il sacerdote benedisse il contenuto di una bottiglia di limonata, ma l’effetto che produce è molto più basso.

“Dopo pochi minuti ho comandato al demone, nel Nome di Gesù, di dirmi perché questo era accaduto. Ha resistito, ma alla fine ha detto che l’acqua è un simbolo di purezza e di pulizia. L’altro liquido benedetto gli diede qualche effetto, ma molto meno “.

Altri oggetti che tormentano i demoni sono le reliquie dei santi e la croce. Inoltre, anche le immagini religiose li tormentano, ancora di più se esse sono state benedette, e con maggior forza “se nella benedizione di queste immagini è stato espressamente chiesto a Dio di respingere i demoni.”

13. Cosa significa il 666

Padre Fortea afferma che identificare la figura biblica dell’Anticristo con il diavolo è sbagliato perché il “666” citato nel Libro dell’Apocalisse è il numero di un essere umano. Quindi, è un uomo che diffonde l’odio, la guerra, la vendetta ed il male. “Nerone, Napoleone, Hitler e altri similari sono segni nella storia che prefigurano l’ultimo e definitivo Anticristo”.

“La figura dell’Anticristo è rappresentata dal nome stesso cioè, è l’opposto di Cristo . Cristo è Dio fatto Uomo, l’Anticristo è un uomo che ha come principale intento quello di contrastare la diffusione dell’ Amore di Cristo, la pace, la misericordia. L’ Anticristo è un uomo che vuole farsi adorare al posto di Cristo e diffonderà l’odio, la guerra, la vendetta “.

“Si tratta di un messaggio cifrato per riconoscere l’Anticristo, ma finchè non è giunta la fine dei tempi, è assurdo specularci sopra. Questa profezia è come alcune profezie del Vecchio Testamento riguardanti il Messia. Quelle Profezie erano del tutto incomprensibili prima che l’avvento del Messia Gesù Cristo accadesse . Ma post-eventum il significato di quelle profezie apparve  perfettamente chiaro e luminoso.”

Infine, Padre Fortea spiega che “il numero è dato come un segno per riconoscere, in modo che quando verrà sarà chiaro il significato della profezia. Ma lo si comprenderà solo dopo.”Ricordate che è inutile speculare sulla data della fine del mondo, perché “nessuno conosce quel giorno e quell’ora, neppure gli angeli del cielo, neppure il Figlio, ma solo il Padre”. (Mt 24,36)

“Io sono infatti persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né presente né avvenire, né potenze, né altezza né profondità, né alcun’altra creatura potrà mai separarci dall’amore di Dio, in Cristo Gesù, nostro Signore.”

San Paolo, Romani 8:38-39

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