Effetti degli esorcismi

Il testo che segue è la trascrizione parziale di una puntata della trasmissione ” Racconti di un esorcista ” condotta da Padre Gabriele Amorth su Radio Maria e andata in onda il 06/08/2005.

di padre Gabriele Amorth

Quali sono gli effetti dell’esorcismo.

Se le persone avevano delle negatività, anche se questi si manifestassero nel corso dell’esorcismo, generalmente si hanno immediati vantaggi. Generalmente si tiene poco conto del primo esorcismo. Sono possibili dei malesseri dei benesseri dopo il primo esorcismo. E’ molto importante tener conto:

1) delle reazioni durante l’esorcismo,
2) degli effetti che l’esorcismo procura
3) come si evolvono le situazioni

In qualche caso uno sta male dopo l’esorcismo, uno sta peggio, generalmente dura qualche giorno poi passa. In genere se ci sono delle negatività dopo l’esorcismo uno ne sente un effetto benefico di poca durata. Normalemente se ci sono delle presenze malefiche o delle influenze malefiche. Le presenze malefiche sono più rare, le influenze malefiche sono più presenti, di esorcismi ce ne vuole in genere una lunga serie. Quando c’è la possessione occorrono anni di esorcismi per riuscire ad arrivare alla liberazione. Il perché non ve lo so dire, so solo che quando Gesù esorcizza nel Vangelo liberava subito, quando leggiamo di esorcismi operati da santi vediamo come liberavano subito. Lì c’era una grazia particolare che il Signore da per premiare la santità della persona che fa esorcismi. Santa Caterina da Siena ad esempio. Una volta però mi risulta che anche lei ebbe bisogno di due esorcismi per liberare una ragazza che era stata posseduta dal demonio , un primo esorcismo non era stato sufficiente. In genere i casi che si leggono nella storia dei santi, e sono tanti i santi che hanno operato liberazioni senza essere esorcisti, adoperando semplici preghiere di liberazione. Questo è stato un premio per la loro santità- Noi esorcisti, persone comune abbiamo da fare una serie molto volte lunga di esorcismi, e questa è una cosa generale. Tant’è vero che Sant’Alfonso dice una frase che amo ripetere spesso perché ne tocco con mano la verità: “non sempre con gli esorcismi si riesce ad ottenere la liberazione, sempre si riesce a procurare dei vantaggi alla persona” che sta meglio, che nonostante non sia stata liberata del tutto, può avere una vita normale e svolgere attività comuni. Il fatto che non sempre si arrivi alla liberazione significa che in questi casi bisogna sempre continuare a fare esorcismi con un ritmo rallentato dato che la persona comincia ad ottenere dei benefici, dunque se prima la persona in questione veniva esorcizzata settimanalmente o quotidianamente potrà essere esorcizzata mensilmente oppure ogni due/tre mesi e se i miglioramenti sono grandi tanto che la persona non si sente più disturbata, se non saltuariamente, ecco che non c’è la liberazione totale, ma la liberazione dal più c’è stata ed ecco che gli esorcismi possono essere effettuati con un ritmo più lento.

E’ bene osservare nel corso delle varie benedizioni qual è il comportamento durante l’esorcismo (se ci sono delle varianti). E’ possibile che il male si manifesti tutto subito, è possibile che si manifesti poco per volta con un’ accrescimento di reazioni da un esorcismo all’altro. Quando il male è affiorato completamente poi comincia a regredire.
Ad esempio, un giovane al primo esorcismo aveva delle reazioni abbastanza tenue, tanto che pensai, qui me la cavo con pochi esorcismi a liberare questa persona, poi invece al secondo esorcismo è esploso con una violenza tale che non procedevo con l’esorcismo se non c’erano quattro persone robuste a tenerlo strettamente. Nonostante la forza di questa possessione sono bastati sei mesi per arrivare alla liberazione totale. Proprio un caso che ricordo bene per la sua violenza e brevità Poiché in casi simili occorrono degli anni di esorcismi.

Per una buona riuscita dell’esorcismo è fondamentale la collaborazione del paziente. Sono solito dire che l’esorcista fa il 10%, il 90% ce lo deve mettere la persona, con la preghiera, con i sacramenti, con una vita conforme al Vangelo, facendo pregare altri (efficacissima è la preghiera in famiglia) o comunità parrocchiali o comunità religiose o gruppi di preghiera. Molto utili i pellegrinaggi. Molto spesso le liberazioni non avvengono alla fine della preghiera di esorcismo, ma proprio durante i pellegrinaggi. Il mio compianto maestro di esorcismi, p. Candido era devoto di Loreto e Lourdes perché molti pazienti si liberarono in questi luoghi santi. Ci si può liberare anche in casa propria. Quel giovane di cui dicevo prima, che si dimenava con tanta furia durante gli esorcismi e che impiegò così poco tempo per essere liberato (6 mesi) era un contadino, si è liberato mentre lavorava nei campi. Ad un c erto momento si è sentito liberato. Tutte le sofferenze che aveva, i dolori che aveva sono scomparsi, si sentiva libero, sereno. Ho continuato ad esorcizzarlo poiché ho paura delle liberazioni improvvise, o meglio delle liberazioni provvisorie, liberazioni che sono trucchi del demonio che ha la speranza ritirandosi che la persona cessi di avere un ritmo di vita veramente cristiano. Tuttavia in genere quando c’è stata un liberazione provvisoria è sempre più facile arrivare ad una liberazione completa.
Sono utili le opere di carità.
Ho avuto anche casi di persone che si sono liberate da sole con la preghiera e con il digiuno, come in quell’episodio che leggiamo nel Vangelo del giovane ai piedi del Tabor che gli apostoli, nove apostoli, non riescono a liberare. Quando chiedono a Gesù perché non ci siano riusciti, Egli risponde “Certi generi di demoni si cacciano solo con la preghiera e con il digiuno”. Quasi a dire in questi casi l’esorcismo non ha potere. Si tratta di tari casi, ma possibili.
E’ necessario rimuovere gli ostacoli che possono esserci. Se uno vive con in stato di peccato allora qui è logico. Mettiamo che uno convive, che non ha una vita di coppia regolare. Qui bisogna necessariamente regolarizzare le cose, perché non è possibile liberare una persona che viva in uno stato di peccato, di lontananza da Dio, un’altra condizione che noi esorcisti abbiamo trovato è il perdono di cuore, che non ci sia rancore. Insisto su quel perdono che ci dice il Vangelo: “perdonare i propri nemici”. Nel caso di mali di carattere malefico i nemici sono quelle persone che hanno fatto il maleficio, che sono state la causa di questo male. Perdonarli di cuore, magari anche pregare per loro, non provare nessun risentimento, anche se sono delle persone che continuano a fare del male. Non avere rancore verso queste persone.

Tra gli effetti dell’esorcismo dobbiamo mettere la guarigione di certi mali che sono stati curati dai medici senza alcun effetto, poiché il demonio ha il potere di dare delle malattie. Nel Vangelo abbiamo l’esempio di quella donna curva (forse una deformazione alla spina dorsale), Gesù la guarisce liberandola dal demonio. Agli occhi della gente è un male fisico, ed invece Gesù ha visto che era causato dal demonio. Gesù aveva guarito un sordomuto posseduto da un demonio. Il Vangelo è molto preciso nel distinguere i malati dagli indemoniati. Quando Gesù guarisce da una malattia o quando guarisce da un demonio, ma è anche possibile che la liberazione da un demonio comporti anche una guarigione da un mali che sembravano mali di carattere naturale.

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