Lo spiritismo

Padre Amorth, che cos’è lo spiritismo?

Lo spiritismo è evocare i defunti per interrogarli e ottenere delle risposte.

È vero che il fenomeno dello spiritismo si sta diffondendo in misura sempre più preoccupante?

Sì, purtroppo è una pratica in forte espansione. Aggiungo subito che il desiderio di comunicare con i morti è sempre stato insito nella natura umana. Sappiamo infatti che pratiche e riti spiritisti avevano luogo presso tutti i popoli dell’antichità. In passato, tuttavia, l’evocazione di anime di defunti era praticata soprattutto da persone adulte.
Oggi, invece, è sempre più appannaggio dei giovani.

Secondo lei perchè sopravvive, anzi cresce nel tempo, il desiderio di parlare con i defunti?

I motivi possono essere diversi. Volontà di conoscenza di fatti del passato o del futuro, ricerca di protezione, a volte semplicemente curiosità di esperienze ultraterrene.
Credo che la causa principale, comunque, sia sempre il rifiuto di accettare la perdita di una persona cara, soprattutto in caso di morte accidentale e prematura. Il desiderio, quindi, di continuare ad avere un contatto, di ricomporre un legame spesso interrotto brutalmente.
Vorrei aggiungere che lo spiritismo ha conosciuto maggiore diffusione soprattutto nei periodi di crisi della fede. La storia, infatti, ci mostra come quando cala la fede aumenti proporzionalmente la superstizione, sotto tutte le sue forme. Oggi, evidentemente, c’è una crisi diffusa della fede. Dati alla mano 13 milioni di italiani vanno dai maghi.
La gente con una fede vacillante, se non del tutto persa, si dedica all’occultismo: cioè a sedute spiritiche, satanismo, magia.

Ci sono dei rischi a cui vanno incontro coloro che partecipano a questi riti per evocare le anime dei defunti?
E, in caso affermativo, quali sono?

I rischi per coloro che partecipano a questi rituali, individuali o collettivi, ci sono. Uno è di natura umana. Avere l’illusione di parlare con un proprio caro ormai defunto può scioccare profondamente, soprattutto i soggetti più emotivi e sensibili. Questi tipi di traumi psichici richiedono la cura di uno psicologo.
Molte volte invece è possibile che, aprendo le porte alle sedute spiritiche, entri anche la coda del diavolo. Il rischio maggiore, infatti, a cui si può andare incontro, è l’intervento demoniaco che procura disturbi malefici, fino ad arrivare alla stessa possessione diabolica dei partecipanti al rito spiritista. La diffusione dello spiritismo, a mio avviso, dipende anche dalla diffusa disinformazione su questi gravi rischi in cui ci si può imbattere.

Come suggerisce di comportarsi a coloro che dovessero avere apparizioni di anime trapassate, senza che abbiano fatto nulla per provocarle?

Le apparizioni di defunti possono avvenire soltanto per permissione di Dio, non per marchingegni umani.
Le provocazioni umane non ottengono niente, se non il Maligno. Dio può permettere, pertanto, a un defunto di apparire a un vivente. Sono casi molto rari, comunque accaduti e documentati sin dai tempi più antichi. Molti esempi di queste
manifestazioni dell’oltretomba sono contenuti nella Bibbia e nella vita di alcuni santi.
In questi casi ci si può regolare in base al contenuto di queste apparizioni, a quello che quest’ultima ha detto o ha fatto capire. Ad esempio, se a una persona appare l’anima di un defunto tutta mesta, alllora, anche se non apre la bocca, la persona comprenda che questa ha bisogno di suffragi. Altre volte persone defunte sono apparse ed espressamente hanno chiesto suffragi, la celebrazione di messe applicate a loro. Talvolta, è accaduto anche che anime di defunti apparissero ai vivi per comunicare notizie utili.
Ad esempio per allontanare da errori che si stavano per commettere. In un mio libro (Esorcisti e psichiatri, edizioni Dehoniane, Bologna 1996) ho riportato, a riguardo, tra gli altri, il pensiero di un esorcista piemontese: “Per le anime, quello che sfugge è il dato di durata del purgatorio (se per loro si può parlare di tempo!) ; la Chiesa non pone limiti ai suffragi.
San Paolo (1Corinzi 15,29) afferma: “Se così non fosse, cosa farebbero allora coloro che si fanno battezzare per i morti?“. Allora credevano così efficaci gli interventi per i defunti, fino a poter ricevere il Battesimo per loro”.

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