Meditazione Trascendentale

TRATTO dal settimanale CORRIERE di SALUZZO del 5 settembre 2003 – pagina Società e Religioni

di Laura Rossi

 

Nel numero di aprile 1972 della rivista Scientific American il dr. Robert Keith Fallace della Harvard University Medical School, dopo una serie di ricerche di laboratorio, annunciò che la Meditazione Trascendentale era uno stato di coscienza diverso dai tre conosciuti (veglia, sonno e sonno profondo) che designò col termine restful alertness (quieta vigilanza). In tale stato il corpo ha un riposo più profondo di quello del sonno profondo, ma la mente rimane molto vigile.
La tecnica e i contenuti della MT furono presentati per la prima volta nel 1958 da un maestro indiano di nome Maharishi Manesh Yagi. La MT è tutto sommato qualcosa di più e di meno di una religione. Di più perché realizza concretamente quel mondo spirituale che le religioni promettono attraverso una ‘tecnica scientifica’ di meditazione che va oltre il mondo stesso delle religioni; nello stesso tempo è qualcosa di meno perché non ha bisogno di far ricorso a credenze per cambiare la situazione dell’uomo, ma si serve solamente di metodo e di alcuni principi di fondo per meditare.
Conferenze e pubblicità con i titoli di Università M.E.R.U. o M.I.U. prospettano programmi anti-stress, anti-invecchiamento, vittoria sulla droga, sul fumo, sull’insonnia, guarigione dalle malattie grazie ai poteri della mente, sviluppo di tutte le potenzialità umane dall’intuizione alla creatività, dalla chiaroveggenza al potere di levitazione e addirittura alla capacità di attraversare i muri… Tutto questo e anche altro tramite la conquista del quarto stato di coscienza che va oltre il mondo che vediamo e tocchiamo, che consente all’uomo di riunirsi all’Essere Assoluto e identificarsi con esso.
La tecnica di meditazione di MT è incentrata sulla ripetizione vocale per venti minuti due volte al giorno del mantra, suono che conduce la mente, attraverso stati di coscienza sempre più rarefatti, al riposo nel silenzio del puro Essere.
L’adesione a Meditazione Trascendentale, da tecnica di rilassamento e di guarigione quale si presenta, finisce sempre per diventare una precisa scelta religiosa a motivo dei suoi indiscutibili legami alla tradizione religiosa dell’India.

 


di Raffaella di Marzio

Le radici dell’insegnamento di Maharishi, fondatore della Meditazione Trascendentale (MT), sono senza dubbio da ricercarsi nella Advaita Vedanta induista, nonostante il movimento non voglia essere definito “religione”. Mahesh Prasad Varma, nato in India nel 1911, dopo essersi laureato in fisica, si trasferisce in un monastero per studiare con un maestro dell’ Advaita Vedanta e, nel 1956, comincia a insegnare con il nome di Maharishi. Egli fonda un movimento che, nel 1958, prenderà il nome di Movimento di Rigenerazione Spirituale. In seguito alle tournee internazionali che Maharishi compie in tutto il mondo la MT si diffonde in diversi Paesi e diventa famosa anche grazie all’adesione di personaggi come i Beatles e Mia Farrow. Dopo essersi ritirato in India Maharishi torna in occidente all’inizio degli anni ‘70 e ripresenta il suo insegnamento come una semplice “tecnica”, adattandolo così alla mentalità occidentale secolarizzata, nella quale i concetti religiosi riscuotono meno successo.

Da questo momento in poi, dunque, la MT viene presentata semplicemente come una tecnica grazie alla quale sarebbe possibile ottenere benefici immediati di vario genere. E’ questo il periodo di maggior successo per Maharishi. Nel 1975 viene fondata L’ Università Europea di Ricerca Maharishi (M.E.R.U.) in Svizzera. Il movimento, grazie alla sua apparente aconfessionalità, cerca di ottenere finanziamenti pubblici e, negli Stati Uniti, comincia a diffondersi anche nelle scuole pubbliche, nell’esercito e in altri enti. In seguito a questa diffusione, e a causa delle proteste di gruppi protestanti evangelici, nel 1978 una Corte Federale dichiara che la MT è, in realtà, una pratica religiosa e che non può essere insegnata nelle scuole pubbliche.

In Italia, secondo i dati dell’ Enciclopedia delle Religioni in Italia, la MT è diffusa in 30 centri. Da circa due anni le cronache locali si stanno occupando della MT dopo che il movimento ha presentato un progetto per la costruzione della Maharishi Vedic University in Italia. Il progetto prevede una costruzione imponente (si parla di seimila metri cubi) a Poggi di Baschi (TR). Un certo numero di abitanti della zona ha costituito un comitato per opporsi alla costruzione, mentre alcune forze politiche ne hanno caldeggiato la realizzazione. Sembra che, attualmente, la MT abbia ottenuto dal Comune la necessaria concessione e si prevede l’apertura del Campus per il 2003.

COS’E’ LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE

Il movimento rifiuta di essere definito una religione e dichiara di non chiedere mai ai frequentatori dei corsi di meditazione di rinunciare alla loro fede o di modificare il loro stile di vita. Secondo l’autopresentazione del movimento di Maharishi, tratta dal Sito Web ufficiale dell’organizzazione, la Meditazione Trascendentale è una “tecnica mentale naturale, che affonda le sue radici nell’antica Scienza Vedica”. La sua semplice applicazione offrirebbe numerosi benefici, come per esempio, la rimozione dello stress e della fatica, l’accumulo di “energia” e “chiarezza mentale”, lo sviluppo di intelligenza e creatività. La finalità di questo movimento è dunque quella di “riportare ogni manifestazione della vita individuale e sociale in piena armonia con la legge naturale. In tal modo l’intera società avrà sempre il sostegno della legge naturale e sarà possibile realizzare la meta finale che Maharishi ha posto per se stesso: la realizzazione di una società libera dalle malattie, dai problemi, dalla sofferenza e dalla povertà – il Paradiso sulla Terra”.
La Meditazione Trascendentale in Italia è rappresentata dalla M.E.R.U, Università Europea di Ricerca Maharishi, fondata da Maharishi nell’Aprile del 1975. Lo scopo della sua fondazione sarebbe quello di promuovere “ricerche scientifiche nei più alti stati di coscienza e applicare la conoscenza così ottenuta in tutte le sfere della vita individuale e collettiva” e anche di “esaminare la crescita della vita come un tutto, includendo la fisiologia, la psicologia, e sociologia”. Si tratterebbe, dunque, di una “Università” in cui regna sovrana la “scienza”, secondo l’accezione singolare che ne dà il movimento.

ATTIVITA’

Il “Paradiso sulla terra” di Maharishi, sarebbe facilmente raggiungibile, anche dai bambini, poiché le pratiche da attuare sono molto semplici. La più importante è quella della meditazione per 15 o 20 minuti al mattino e alla sera comodamente seduti, con gli occhi chiusi. Oltre a ciò è necessario applicare il cosiddetto Effetto Maharishi e alcune strategie specifiche rivolte ad ogni aspetto della società: Ayur Veda , Gandharva Veda, Sthapatya Veda e Jyotish.

l’AyurVeda (Scienza della piena durata della vita) consentirebbe di vivere a lungo e senza malattie. Il Gandharva Veda è la scienza vedica della musica. Questa musica creerebbe “potenti melodie da un mattino all’altro per neutralizzare le tendenze negative che nascono dalla violazione della legge naturale da parte dell’intera popolazione mondiale”. Lo Sthapatya Veda è l’architettura vedica, per costruire in armonia con la Legge Naturale e “creare condizioni di vita ideali per mantenere una salute perfetta dell’individuo e per creare una società libera da malattie” Il Jyotish è l’astrologia vedica, un’altra delle 40 “discipline della Scienza Vedica Maharishi”. Si tratterebbe di un “approccio matematico che contiene la conoscenza dei cicli del tempo che determinano ogni trasformazione”. Inoltre, “Come tecnologia di predizione, può dare una visione completa del passato, presente e futuro di un individuo”.

Alla Meditazione Trascendentale si affianca la MT-Sidhi. La parola “sidhi” significa perfezione e ciascuna delle procedure adottate dal programma di MT-Sidhi ha lo scopo di “portare verso stati di coscienza sempre più elevati – autorealizazzione o perfezione attivando potenziali creativi straordinari come la capacità di volare o di conoscere il passato e il futuro”.

MEDITAZIONE TRASCENDENTALE E VEDANTISMO

L’ autopresentazione del movimento, secondo la quale la MT non è una religione, non può impedire, a un osservatore appena attento, di mettere in evidenza quelli che sono i legami della MT con la tradizione induista.

Secondo uno studio di François M. Dermine pubblicato in “Sette e Religioni”, tali legami si ritrovano nel retroterra spirituale di Maharishi, nei riferimenti al Vedantismo, allo yoga e ad alcune pratiche e credenze legate a quella tradizione. Lo scopo della MT è l’unione dell’uomo con l’Essere identificato con Dio. Secondo la tradizione Sankara dell’induismo vedantico, che il Guru dev (Il Divino Insegnante) di Maharishi insegnava nel monastero di Jyotyr Math, il mondo è solo illusione (Maya), tutto è illusione e tutto deve essere trasceso per sperimentare la pura unità tra il sé e Brahman che è l’Assoluto ”senza qualità”. Il fine dell’attività religiosa culmina nell’esperienza che consente all’uomo di prendere coscienza dell’identità del Sé e di Dio, dell’atman e del Brahman.

Secondo la MT il modo per superare l’illusione (maya) ed entrare nella conoscenza della realtà è lo yoga. Questo è quanto afferma lo stesso Maharishi nel suo libro “Bhavagad Gita”: “lo Yoga , il sentiero dell’unione è il cammino diretto per sperimentare la natura essenziale della Realtà” e definisce la pratica dello Yoga come quella che consente alla mente di acquisire ”lo stato di intelligenza cosmica, quello stato illuminato dell’Essere universale che è all’apice dell’evoluzione”. Lo yoga della MT è lo yoga che consente, dunque, di arrivare alla conoscenza, alla liberazione del sé e all’unione con Dio.
Dermine sottolinea, inoltre, che ciò che distingue lo yoga della MT dalle altre forme di yoga è la pretesa di raggiungere lo scopo senza lo sforzo della concentrazione e senza includere l’ascetica e i consigli morali presenti, invece, nelle dottrine tradizionali. Più che mirare alla contemplazione e al ricongiungimento con l’Essere Assoluto, la MT tenderebbe, dunque, al conseguimento di benefici materiali e all’acquisizione di presunti poteri. In questa prospettiva si potrebbe inserire questo movimento anche nel raggruppamento dei cosiddetti movimenti del “potenziale umano”.

Nella MT ci sono anche altre credenze e pratiche che riconducono la tecnica alla religione indù: innanzitutto la dottrina della reincarnazione alla quale Maharishi si rifà nel suo libro “La Scienza dell’essere e l’arte di vivere”. Lo stesso mantra, conferito durante la “puja” (cerimonia religiosa tipicamente induista) che sarebbe “neutro”, in realtà è l’insieme di nomi di divinità indù che la persona deve ripetere per 40 minuti al giorno in una forma molto vicina a quella di una giaculatoria.

LA MEDITAZIONE TRASCENDENTALE E LA SCIENZA

L’altro aspetto controverso della MT è quello che chiama in causa la scienza poiché il movimento sostiene di aver ricevuto riconoscimenti da Istituiti scientifici che elenca nel suo Sito Web e nelle sue pubblicazioni.
A questo proposito James Randi, in un articolo pubblicato sulla rivista del CICAP (Comitato Italiano di Controllo sulle Affermazioni del Paranormale), “Scienza & Paranormale”, sostiene che, nonostante l’attrazione che la MT esercita su milioni di persone, dal punto di vista scientifico essa è priva di ogni fondamento. Randi mette in dubbio i benefici che deriverebbero, secondo la MT, dalla pratica della meditazione: riduzione dell’ansia, miglioramento del rendimento lavorativo e del quoziente intellettivo e, dulcis in fundo, miglioramento generale dell’intera umanità in tutti i campi. Secondo la MT gli effetti benefici della Meditazione sono indiscutibili e le prove “scientifiche” vengono presentate (attraverso grafici, calcoli statistici, comparazioni matematiche, esami medici, risultati di esperimenti) agli studenti che hanno superato la fase iniziale dei corsi.

Poiché queste affermazioni chiamano in causa la scienza, vanno sottoposte a verifiche scientifiche. Per questo motivo Randi, nel suo articolo, esamina alcune dichiarazioni della MT e le confuta. Durante la recitazione del “mantra”, per esempio, la percentuale di ossigeno consumato dai soggetti trascendentalisti in stato di trance non è significativamente inferiore rispetto a quella consumata da soggetti normali che ascoltano musica a basso volume, come afferma la MT. Di conseguenza, la quantità di ossigeno consumata durante la recitazione del mantra “non può essere considerata un fattore determinante per stabilire la validità scientifica della filosofia in questione”.

Anche il minore consumo di biossido di carbonio durante la meditazione è un fatto che, secondo Randi, ha la sua spiegazione scientifica, poiché di tratta dell’effetto comune dovuto a un minor assorbimento di ossigeno. Un effetto simile al rilassamento prodotto dalla MT può essere provocato dall’ ascolto della musica; le onde cerebrali, registrate durante la meditazione, hanno le stesse caratteristiche di quelle che si producono durante lo stato di sonnolenza; la maggiore capacità degli studenti della MT di isolarsi dai rumori può essere raggiunta e superata da studenti di yoga. Tutto, secondo Randi, è spiegabile con teorie fisiologiche tradizionali che mostrano il modo in cui funzionano mente e corpo.

Randi non considera attendibili neanche i risultati delle ricerche che proverebbero l’efficacia dell’“Effetto Maharishi”. Secondo le ricerche presentate dall’organizzazione nelle comunità dove l’1% della popolazione si dedica alla MT, si verificherebbe un miglioramento della qualità generale di vita, diminuirebbero la criminalità e gli incidenti stradali. In seguito a riscontri effettuati nei luoghi citati dalla MT Randi conclude che, per esempio, nella comunità di Santa Barbara gli effetti benefici attribuiti a Maharishi coincisero con alcune misure repressive adottate dalla polizia contro i consumatori di droghe pesanti (autori dei reati che effettivamente diminuirono in quel periodo).

Per quanto riguarda la presunta “levitazione” ottenuta grazie alla MT, Randi afferma che non è stata fornita la minima prova che essa si sia mai verificata, così come non ci sono prove del fatto che alcune persone siano diventate invisibili o abbiano acquisito conoscenze straordinarie che prima non avevano. La conclusione a cui giunge Randi nel suo articolo è che “nonostante i presunti effetti benefici della MT molta gente continua a morire in modo violento in tutto il mondo”, e, servendosi di un triste paradosso, egli ricorda che, proprio nel 1978, anno in cui, secondo le previsioni di Maharishi, ”ogni nazione diventerà invincibile” si è verificato il tristemente famoso suicidio di massa nella Guyana. Se Randi riferisce esattamente le parole di Maharishi, allora si potrebbe concludere che la MT, almeno sul suo fondatore, non ha prodotto gli effetti sperati. O forse, i seguaci di Maharishi ci diranno che quel massacro avvenne perché la setta di Jim Jones non praticava la Meditazione Trascendentale?

PENSIERO DELLA CHIESA

[…] Il contatto sempre più frequente con altre religioni e con i loro differenti stili e metodi di preghiera, ha condotto negli ultimi decenni molti fedeli ad interrogarsi sul valore che possono avere per i cristiani forme non cristiane di meditazione. La questione riguarda soprattutto i metodi orientali. […]

Con l’espressione “metodi orientali” s’intendono metodi ispirati all’induismo e al buddismo, come lo “Zen” o la “meditazione trascendentale” oppure lo “Yoga”. Si tratta quindi di metodi di meditazione dell’estremo oriente non cristiano, che non di rado oggi sono adoperati anche da alcuni cristiani nella loro meditazione. Gli orientamenti di principio e di metodo contenuti nel presente documento intendono essere un punto di riferimento non solo in relazione a questo problema, ma anche, più in generale, per le diverse forme di preghiera oggi praticate nelle realtà ecclesiali, in particolar modo nelle associazioni, movimenti e gruppi.

[…] Con l’attuale diffusione dei metodi orientali di meditazione nel mondo cristiano e nelle comunità ecclesiali, ci troviamo di fronte ad un acuto rinnovarsi del tentativo, non esente da rischi ed errori, di fondere la meditazione cristiana con quella non cristiana. Le proposte in questo senso sono numerose e più o meno radicali: alcune utilizzano metodi orientali solo ai fini di una preparazione psicofisica per una contemplazione realmente cristiana; altre vanno oltre e cercano dì generare, con diverse tecniche, esperienze spirituali analoghe a quelle di cui si parla in scritti di certi mistici cattolici; altre ancora non temono di collocare quell’assoluto senza immagini e concetti, proprio della teoria buddista, sullo stesso piano della maestà di Dio, rivelata in Cristo, che si eleva al di sopra della realtà finita e, a tal fine, sì servono di una “teologia negativa” che trascende ogni affermazione contenutistica su Dio, negando che le cose del mondo possono essere una traccia che rinvia all’infinità di Dio. Per questo propongono di abbandonare non solo la meditazione delle opere salvifiche che il Dio dell’antica e della nuova alleanza ha compiuto nella storia, ma anche l’idea stessa del Dio uno e trino, che è amore, in favore di un’immersione “nell’abisso indeterminato della divinità”

Lettera Orationis Formas su alcuni aspetti della meditazione cristiana. Congregazione per la dottrina della fede (15 ottobre 1989) N. 2 e 12

IN SINTESI

Affermazioni Contrarie alla fede:

– L’uomo e tutta la realtà possono fondersi con Dio
– Il mondo e la realtà sono illusione
– La vita spirituale è una illusione
– L’uomo è un dio che ritrova se stesso attraverso la meditazione e non ha bisogno di salvezza
– La meditazione è una tecnica che consente all’uomo di diventare dio, di immergersi nella sfera del divino che trascende quella terrestre
– La meditazione è una tecnica che ottiene benefici materiali e fisici, poteri straordinari
– Recitazione del “ mantra” che è l’invocazione ripetuta dei nomi di divinità induiste

Il credente afferma:

– L’uomo è creatura e Dio è il Creatore
– La creazione è opera di Dio nella quale Egli manifesta il suo amore
– Esiste un sentiero che porta a Dio, la via che è Cristo
– L’uomo ha bisogno della salvezza che viene solo dalla grazia di Dio e che può ottenere attraverso la fede e le opere
– La meditazione cristiana orante cerca di cogliere in Cristo e nello Spirito la profondità divina che vi si rivela sempre attraverso la dimensione umano-terrena
– Il fine della contemplazione cristiana è il libero amore di Dio che concede i suoi doni nei tempi e nei modi che solo Lui conosce
– L’unico Dio che il cristiano può invocare è il Dio Trinitario

Riferimenti

– François M. Dermine, La Meditazione Trascendentale: un esempio di movimento religioso di matrice orientale, in “Sette e Religioni”, 1991, n.2, p. 253-265
– James Randi, Meditazione Trascendentale, in “Scienza & Paranormale”, Gennaio-Febbraio 2001, Anno IX, n. 35, p. 22-37

 


Alcune domande rivolte a Joseph Ratzinger

tratte dalla rivista “Una voce grida…”

La magia tradizionale, folcloristica, tipica dei paesi mediterranei è ancora radicata nelle regioni italiane. E una pratica innocente o l’ingrediente principale resta sempre il concorso dei demonio?

Anche agli albori del Cristianesimo restavano tra la gente elementi magici, ridotti nella loro presenza, direi ridimensionati dalla fede che si diffondeva, sempre, però, con il pericolo di un rigurgito della magia. Era una presenza pericolosa e inaccettabile, ma dominata dalla vita di fede dei più. Ma adesso vediamo che questi piccoli “residui” che apparivano innocenti non sono affatto innocenti, e possono diventate oggi l’aggancio per una nuova irruzione dell’occultismo nel mondo.

Anche la meditazione trascendentale e lo yoga, in particolare lo yoga, hanno come substrato l’occultismo. Anzi, l’ultimo grado dello yoga, il più elevato, comporta – affermano gli stessi libri sacri di questa “filosofia” – un contatto con il mondo degli spiriti e la acquisizione di poteri magici. Ritiene che vi sia un legame di fondo, anche se poco apparente, tra la diffusione delle religioni orientali e l’attuale rigurgito di occultismo?

Nel fondo è presente, senza dubbio. Diciamo che l’offerta di queste religioni orientali si muove su diversi livelli. C’è uno yoga ridotto ad una specie di ginnastica: si offre qualche elemento che può dare un aiuto per il rilassamento del corpo. Bene, se lo yoga è ridotto realmente ad una ginnastica si può anche accettare, nel caso di movimenti che hanno un senso esclusivamente fisico. Ma deve essere realmente ridotto, ripeto, a un puro esercizio di rilassamento fisico, liberato da ogni elemento ideologico. Su questo punto si deve essere molto attenti per non introdurre in una preparazione fisica una determinata visione dell’uomo, del mondo, della relazione tra uomo e Dio. Questa purificazione di un metodo in sé logico di idee incompatibili con la vita cristiana, potrebbe essere paragonata per esempio con la “demitizzazione” delle tradizioni pagane sulla creazione del mondo, realizzata nel primo capitolo della Genesi, dove il sole e la luna, le grandi divinità del mito sono ridotte a “lampade” create da Dio, lampade che riflettono la luce di Dio, e ci fanno immaginare la vera Luce, che è il Creatore della luce. E cosi, anche nel caso dello yoga e delle altre tecniche orientali, sarebbe necessaria una trasformazione e uno spostamento radicale che realmente tolgano di mezzo ogni pretesa ideologica. Nel momento in cui compaiono elementi che pretendono di guidare ad una “mistica”, diventano già strumenti che conducono in una direzione sbagliata.

Ritiene legittimo l’insegnamento della meditazione trascendentale e dello yoga nelle Chiese Cattoliche e nelle comunità religiose da parte di sacerdoti?

Mi sembra molto pericoloso perché in questo contesto queste pratiche sono già offerte come un qualcosa, appunto, di religioso.

E’ possibile coniugare il mantra con la preghiera cristiana?

Il mantra è una preghiera rivolta non a Dio, ma ad altre divinità che sono idoli.

Urs Von Balthasar definisce la meditazione trascendentale un tradimento nei confronti della fede cristiana. E’ d’accordo con questa affermazione?

Si. Perché il Dio Trascendente, la persona che mi ha chiamato e mi ama, viene deformato in una dimensione trascendentale dell’essere. Credo che sia necessario distinguere bene tra il Dio Trascendente e la trascendentalità. Mentre il Trascendente è una Persona che mi ha creato, il trascendentale è una dimensione dell’essere e quindi implica una filosofia di identità. Il cammino della Meditazione Trascendentale, preso nelle sue intenzioni ultime, ha questa tendenza di guidare ad immergersi nella identità, e quindi è esattamente opposto alla visione cristiana, che conosce anche una unione di identità. Cristo si è identificato con noi e così ci inserisce nel suo Corpo, ma è una identificazione diversa, operata nell’amore, nella quale rimane sempre una identità personale distinta, mentre la Meditazione Trascendentale comporta l’immergersi, il lasciarsi “sciogliere” nella identità dell’essere supremo.

Quale è, in termini spirituali, il prezzo di queste pratiche?

La perdita della fede e la perversione della relazione uomo – Dio, e un disorientamento profondo dell’essere umano, cosicché alla fine l’uomo si sposa con la menzogna.