Wicca o neostregoneria

Un po’ di storia

di PierLuigi Zoccatelli

La maggior parte degli aderenti alla Wicca (espressione anglo-sassone antica per “stregone”, maschile di witch, “Strega”, presentata alle origini della corrente – ma in modo filologicamente fantasioso – come versione inglese antica di witchcraft = “stregoneria”) si definisce “pagana”, anche se non tutti i pagani e neo-pagani si considerano “streghe” o aderenti alla Wicca. Il rapporto fra neo-paganesimo e neo-stregoneria è in relazione con una controversia storiografica, la cosiddetta “eresia Murray”, e con le origini stesse del movimento chiamato Wicca in Inghilterra. Una prima controversia ruota intorno alle tesi di Margaret Alice Murray (1863-1963), egittologa di professione e storica della stregoneria per passione, che pubblica a partire dal 1917 diversi scritti sulle streghe che culminano nel 1931 con “Il dio delle streghe”.

Influenzata dalle ricerche, a sua volta discusse, del folklorista americano Charles Godfrey Leland (1824-1903), condotte soprattutto in Italia, Margaret Murray – che sopravviverà alla controversia sulla sua “eresia” storiografica, e vivrà fino all’ età di cento anni – sostiene che la stregoneria è semplicemente la “vecchia religione” dell’Europa precristiana, sopravvissuta in modo segreto alle persecuzioni. L’Inquisizione la processava e condannava come satanismo, mentre si trattava piuttosto di un culto dualista di un principio maschile e di uno femminile di origine antichissima. La stregoneria combattuta dall’Inquisizione era nella sostanza, secondo Margaret Murray, l’autentica “religione pagana “.

Convinti che la stregoneria del Medioevo non avesse in realtà niente a che fare con le religioni precristiane “pagane”, gli storici della stregoneria accademici reagiscono in modo violento al libro di Margaret Murray, e molti approfittano della controversia per concludere che la stregoneria non è mai esistita se non nell’immaginario degli inquisitori, che avevano inventato le streghe e creato il relativo panico morale.

A partire dagli anni 1970, peraltro, la tendenza dominante nella storiografia accademica cambia. Storici come Carlo Ginzburg, a partire da esempi specifici, suggeriscono una via media che non accetta né la tesi di Margaret Murray né la contro-tesi secondo cui la stregoneria sarebbe una mera invenzione degli inquisitori.

L’Inquisizione, sostengono Ginzburg e altri, non ha inventato la stregoneria: elementi che derivavano da una cultura folklorica – in parte antichi, in parte maggiore più recenti – avevano un’esistenza autonoma, che sarebbe continuata anche senza i processi degli inquisitori. Il problema storiografico e semmai quello di discernere questo nucleo folklorico, che – a causa della interazione con gli elementi che provenivano dalla cultura propria degli inquisitori – è difficile per lo storico contemporaneo ritrovare nelle carte processuali. Gli stessi elementi che ricordano in modo più preciso tradizioni precristiane e pagane potrebbero, secondo Ginzburg, provenire dagli inquisitori che (a differenza degli inquisiti) erano certamente dotati di una buona cultura classica. E più saggio concludere, secondo questi storici, che il nucleo autentico della stregoneria medioevale e protomoderna comprende esperienze estatiche popolari, che rimangono tuttavia molto diverse da quelle della religione pagana così come era esistita prima del cristianesimo.

Negli anni 1990 altri storici, soprattutto inglesi (Lyndal Roper, Robin Briggs, James Sharpe, Diane Purkiss, Stuart Clark), adottano una posizione ulteriormente diversa, sostenendo che i processi per stregoneria – peraltro minori per numero di quanto storici precedenti avessero creduto – nascono “dal basso”, dalle accuse e dalla diffidenza popolari verso figure (prevalentemente femminili, ma anche maschili) marginali e sospette, che l’autorità cerca semmai di incanalare e controllare. Queste figure marginali potevano avere diverse forme di comportamento considerato antisociale, ma non praticavano nessun tipo – neppure, salvo in casi rari e locali, folklorico – di religiosità alternativa o precristiana. I creatori della Wicca utilizzano, sostanzialmente, “L’eresia Murray”. Se infatti la religione pagana aveva avuto una continuazione segreta nella stregoneria, non era incredibile che – sempre in segreto – fosse continuata fino ai giorni nostri e se ne potessero trovare ancora oggi eredi autentici.


Il fondatore: Gerald Brosseau Gardner

di Massimo Introvigne

Il fondatore della Wicca – non da tutta la Wicca attuale riconosciuto come tale – è Gerald Brosseau Gardner (1884-1964). Nasce a Great Crosby, nel Lancashire inglese, il 13 giugno 1884 da una famiglia benestante. Non prosegue gli studi universitari ma, affascinato dall’Oriente, va a lavorare per il Servizio civile britannico in Malesia. Nel 1936 va in pensione, e si ritira nella zona della New Forest, nell’Inghilterra del Sud. Già in Oriente si era interessato alle tradizioni magiche locali e aveva aderito alla Società Teosofica. In Inghilterra e così naturalmente accolto da ambienti teosofici e fa parte di una “Fraternità Rosacrociana” della New Forest i cui membri sono quasi tutti teosofi. Più tardi, Gardner darà importanza alla sua frequentazione di un personaggio noto nella New Forest, Dorothy Clutterbuck Fordham (1880-1951), sostenendo di avere ricevuto da questa “vecchia Dorothy” una tradizione ereditaria di stregoneria continuata nella zona per secoli all’interno di alcune famiglie. In un’opera pubblicata nel 1999, The Triumpi of the Moon, lo storico Ronald Hutton che ha potuto avere accesso alle carte personali e ai diari di Dorothy Clutterbuck – ha stabilito in via definitiva che la dama della New Forest, pilastro del Partito Conservatore e della Chiesa anglicana locale, non aveva alcun interesse di tipo esoterico né teosofico. Gardner, che probabilmente l’aveva conosciuta, ha voluto – dando il nome di una personalità socialmente nota (e defunta) – creare una falsa pista per nascondere le origini reali dei suo rituale.

Alcuni hanno ritenuto che il vero “iniziatore” di Gardner sia stato Aleister Crowley (1875-1947),(1) e lo hanno anche accusato di avere scritto per Gardner, a pagamento, i primi rituali della Wicca. Dai diari di Crowley si ricava però che Gardner lo andò a trovare tre volte, per poche ore, solo nel 1947, l’anno stesso della morte di Crowley: il vecchio mago era ormai stanco e malato, e non avrebbe potuto aiutate Gardner a creare un rituale (che del resto, in forma embrionale, quest’ultimo aveva già elaborato prima del 1947), anche se lo aiutò fornendogli alcuni libri difficili da trovare. Gardner e alcuni amici elaborano negli anni 1940 – sulla scorta delle idee di Margaret Murray e di una varietà di altre fonti – un rituale che si ispira alla stregoneria, e cominciano a praticarlo con persone che facevano parte della loro cerchia teosofica nella New Forest. Fino al 1951 la stregoneria è illegale in Inghilterra (la legge relativa è abrogata solo in quell’anno). Gardner pubblica per la prima volta riferimenti a un’organizzazione di neo-stregoneria sotto forma di romanzo nel 1949, con il titolo High Magic’s Aid. Solo dopo la svolta legislativa del 1951, Gardner può pubblicare due opere teoriche: Witchcraft Today nel 1954, e The meaning of witchcraft nel 1959.

In queste opere – cosi come in molte conversazioni e interviste – Gardner, dalla fine degli anni 1940 fino alla sua morte nel 1964, insiste nel sostenere di non avere “inventato” la Wicca ma di essere entrato in contatto con un gruppo della New Forest che risale al Medioevo e che si trasmette una tradizione di padre in figlio (e di madre in figlia). Qualche volta, Gardner fa riferimento alla “vecchia Dorothy” come se si trattasse di una strega contadina; in realtà Dorothy Clutterbuck Fordham era in effetti chiamata la “vecchia Dorothy “, ma si trattava di una dama anglicana colta e ricchissima, che sembra non avere avuto nulla a che fare con la stregoneria. Sull’attendibilità del resoconto di Gardner esistono diverse opinioni. Margot Adler (Drawing Down the Moon, 1979) e Aidan A. Kelly tendono a sostenere che la storia di Gardner sia totalmente fantastica. Kelly, in particolare, ha lavorato sui documenti personali di Gardner, ceduti a un Museo della stregoneria nell’Isola di Man e successivamente da questo alla società Ripley’s International, che gestisce a fini di lucro i diversi musei di curiosità “Ripley’s Believe It or Not” nel mondo.

Alla domanda se nelle prime versioni, del 1949 e del 1953 , dei taccuini magici e del “Libro delle ombre ” (Book of Shadows) di Gardner ci fossero elementi che non provenissero da fonti note nel mondo dei movimenti esoterici degli anni 1940, Kelly risponde negativamente. Tutto può essere fatto risalire a rituali e opere di Aleister Crowley, della Golden Dawn, della Società Teosofica e della massoneria, con derivazioni occasionali da classici della letteratura inglese e dalle opere di Leland e della Murray. L’unica aggiunta riguarda lo scourging, una blanda flagellazione rituale, che Kelly attribuisce più alle preferenze sessuali di Gardner che a una presunta tradizione antica. Ronald Hutton accetta sostanzialmente la tesi di Kelly, con l’unica differenza che attribuisce la scelta dello scourging all’opportunità di trovare un metodo facile per provocare stati alterati di coscienza piuttosto che a presunte e non provate tendenze sado-masochistiche di Gardner. Dal canto suo, Doreen Valiente (1922-1999), allieva preferita di Gardner fino alla rottura avvenuta nel 1957, considerata da molti la madre della Wicca contemporanea, ha maturato su questa controversia diverse posizioni nel corso di una lunga carriera nella neo-stregoneria.

Nei suoi ultimi scritti, Doreen Valiente riferisce che Gardner ammetteva di avere copiato parti del rituale da Crowley e da Leland, e conferma quanto sostenuto da Kelly a proposito di importanti revisioni al “Libro delle Ombre” operate dalla stessa Valiente fra il 1953 e il 1957 per eliminare una serie di riferimenti massonici e crowleyani. In polemica con Kelly, Doreen Valiente sostiene però che Gardner – avendo ammesso una serie di episodi poco onorevoli a proposito del suo uso di “prestiti” letterari -non aveva alcuna ragione di mentire quando continuava, fino alla morte, a sostenere di essere veramente entrato in contatto con una congrega di stregoneria della New Forest di origini antiche. Allo stesso Crowley, del resto, sono stati attribuiti contatti con una tradizione di stregoneria ereditaria che risalirebbe a George Pickingill (1816-1909). La tesi, proposta da Bill Liddell nel 1974 e ripetuta da molti altri autori, e stata smontata da Hutton e da altri: Crowley non si è mai interessato alla stregoneria moderna o antica (se non per criticarla come magia di tipo “inferiore” non esistono prove documentali né di contatti fra Crowley e Pickingill, né fra quest’ultimo (un contadino di Canewdon nell’Essex, che operava come cunning man, o mago folklorico di paese, reso celebre negli anni 1960 da studi del folklorista Eric Maple) e ambienti magici “colti”.

Né si deve dimenticare che l’eventuale contatto non provato – di Gardner, direttamente o tramite Crowley, con una tradizione di stregoneria più antica non riporterebbe comunque al paganesimo precristiano, a meno di prendere letteralmente per buone le tesi della Murray, cosa che anche i suoi critici più benevoli non sono oggi disposti a fare.


La Wicca oggi

Tratto da “Una voce grida…!” n.15 settembre 2000

di Andrea Menegotto

Sarebbe sbagliato credere che la Wicca contemporanea sia prigioniera del dibattito sulle sue origini. Come scrive Margot Adler:

“… molti di coloro che partecipano ai revival neostregonico accettano la Vecchia Religione Universale più come una metafora che come una «realtà letterale»; per altri, «la questione delle origini non è importante”.

Un esponente della Wicca gardneriana, Ed Fitch, dichiara:

“Oggi, naturalmente, abbiamo tutti capito che non è importante se la tua tradizione è antica di quarantamila anni, o se è stata creata la settimana scorsa. Se hai stabilito il contatto giusto con la Dea o con il Dio nel subcosciente, e con altre forze di questo genere, allora hai realizzato la cosa importante”(2) .

Il mondo della Wicca (e della neo-stregoneria in genere, dal momento che – specie al di fuori del mondo di lingua inglese – non tutti accettano l’etichetta Wicca) è una costellazione instabile di gruppi in genere piccoli che si formano, si dividono, si ritrovano in festival annuali, leggono gli stessi giornali (a loro volta peraltro spesso effimeri) e frequentano le stesse librerie. Non vi è dubbio, tuttavia, che si tratti – almeno nella maggioranza dei casi – di veri e propri movimenti, e non soltanto di un ambiente: spesso sono assunti nomi come “Federazione” o perfino “Chiesa”, che indicano chiaramente il proposito di organizzarsi.

Dal punto di vista dottrinale la sottolineatura del valore del politeismo come fermento di libertà e di rifiuto delle gerarchie si ricollega al carattere effimero della maggioranza dei gruppi della Wicca. E altrettanto vero che le “streghe” e gli stregoni si sentono, in genere, parte dello stesso movimento, nonostante le loro divergenze. In questo senso. è forse meno essenziale di quanto molti credono la distinzione fra vari filoni: gardneriani ortodossi, gruppi “ereditari” (i cui iniziatori mettono in dubbio il resoconto di Gardner ma affermano di avere trovato autentiche tradizioni stregoniche nella propria famiglia), “alexandriani” – che derivano dal colorito Alex Sanders, (pseudonimo di Orrell Alexander Carter, 1926-1988), il quale rivendicava a sua volta una tradizione familiare che gli sarebbe stata trasmessa dalla nonna -, “dianici” (di impronta femminista, diffusi soprattutto negli Stati Uniti intorno a figure come Miriam Simos, “Starhawk”, e Zsuzsanna Szilágy, “Z Budapest”), “Eclettici”. Si tratta di un movimento – composto in genere da persone acculturate di ceto medio-alto che ha compiuto negli ultimi anni un notevole sforzo di pubbliche relazioni per migliorare la propria immagine e distinguersi dal satanismo e dalla magia sessuale di tipo crowleyano.

Mentre alcuni gruppi hanno proposto di evitare i termini “streghe” e “stregoneria” (preferendo parlare in modo meno provocatorio di “paganesimo”), la maggioranza non ha intenzione di cambiare nome. Nel mondo, diverse decine di migliaia di persone sono coinvolte in questo movimento. I paesi dove la Wicca è più forte – gli Stati Uniti e l’Inghilterra – cercano di superare una fase iniziale in cui il movimento si è definito soprattutto per il suo essere “contro” il cristianesimo, ponendosi in modo più propositivo e avviando perfino caute esperienze di dialogo con altre religioni, denominazioni cristiane comprese. Si calcola che nell’area anglosassone partecipino al movimento circa centocinquantamila persone, meno di un terzo delle quali hanno ricevuto una formale iniziazione in una congrega o coven. Molto minore è la presenza – nell’ordine delle poche migliaia, se non delle centinaia di persone in ciascun paese – nell’Europa continentale e in America Latina.

La Wicca non ha un’organizzazione internazionale unitaria, né – a stretto rigore – organizzazioni nazionali. La corrente principale (quella che si riconosce nella stessa parola Wicca) accetta il principio del Rede (“se non danneggia nessuno, fai ciò che vuoi) una “1egge” che secondo Hutton, più che essere di origine antica, sarebbe stata creata da Gardner sulla base della “Legge di Thelema” di Crowley, con l’importante correttivo dell’invito a non danneggiare nessuno) e la “Legge del tre” secondo cui sia il bene sia il male fatto ad altri ritornano “tre volte ricambiati”. Non vi è neppure una dottrina unitaria, e il riferimento al politeismo è interpretato in modi molto diversi (cosi come diverso è il tipo di “esistenza” attribuito alle divinità). I rituali presentano importanti variazioni da gruppo a gruppo, anche se riferimenti all’originario Libro delle ombre di Gardner pervadono quasi tutto il movimento. Negli ultimi anni, aumentando la difficoltà di fondare o di aderire a un coven (organizzazione per sua natura piccola e chiusa), vi è stata una vera e propria esplosione dei “praticanti individuali” che si “auto-iniziano” tramite libri o Internet e non aderiscono a gruppi organizzati. Anche costoro fanno parte di un movimento che travolge le tradizionali distinzioni fra magia e religione: la Wicca propone una magia che diventa, per il praticante, una religione, a proposito della quale la categoria di “religione” della natura” è quella che incontra il consenso maggiore fra gli studiosi recenti. Anche in Italia esistono sia un certo numero di gruppi o “congreghe”, sia praticanti individuali che accettano i principi generali cosi come sono stati elaborati in Inghilterra e negli Stati Uniti, sia ancora – altri i quali pensano che la struttura e le regole della Wicca siano tipicamente anglosassoni e non si applichino necessariamente alla ricca tradizione della stregoneria italiana. Vi sono persone in Italia che si definiscono “streghe” ma che non si considerano parte della Wicca, preferendo attingere ai vari patrimoni regionali italiani. Il movimento rimane essenzialmente fluido e poco organizzati, anche se ha trovato in Internet uno strumento di coordinamento particolarmente adatto ai suoi scopi.

Dopo la descrizione dettagliata del fenomeno della neo-stregoneria nei suoi aspetti storici e sociologici, ci si accorge che la valutazione dello stesso fenomeno secondo l’ottica caratterizzante la nostra rivista – ossia in base alla Fede della Chiesa, che si fonda sulla Parola di Dio e sull’autorità del Magistero – si rende, una volta tanto, persino superflua.

La Wicca, infatti, rivela talora un profondo intento anticristiano, altre volte una volontà di ignorare il cristianesimo e di risalire il corso della storia, come se questo non fosse mai esistito e rappresenta insieme ad altri fenomeni caratterizzanti il mondo neo-pagano – un tentativo talvolta grossolano, talvolta culturalmente più raffinato di critica aperta al cristianesimo e di instaurazione di un mondo dove l’Evento cristiano della Incarnazione, Morte e Risurrezione di Gesù Cristo è osteggiato o ignorato.

Fenomeni come la Wicca sono certo la punta estrema di un iceberg, ma ci danno la percezione della presenza nel clima culturale contemporaneo di una forte componente pagana che pervade i costumi sociali e si incontra in molti atteggiamenti della vita degli uomini del nostro tempo che vivono come se Dio non esistesse o – peggio – cercando di eliminare i valori che due millenni di civiltà cristiana hanno formato. D‘altro canto, in senso positivo, questi fenomeni interrogano la coscienza cristiana e spronano, una volta in più, a quell’impresa grande e impegnativa che è il riannuncio del Vangelo di Gesù Cristo, centro del cosmo e della storia.(3)

Note:

(1) Cfr. Pierluigi Zoccatelli, Aleister Crowley. Un mago a Cefalù; Mediteranee, Roma 1998

(2) Ed Fitch, Drawing Down the Moon, 2° ed., Beacon Press, Boston 1986, pp. 87-88

(3) Cardinale Giacomo Biffi, Gesù di Nazaret centro del cosmo e della storia, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 2000

 


Dissolvere gli incantesimi della Wicca

di Mary Zurolo

Tratto da Catholic Faith & Family – Novembre 1999

John Gibson cominciò a dilettarsi di occulto al college. Si avvicinò ai tarocchi, poi cominciò ad esplorare la Wicca e altre religioni pagane su internet. Dopo aver passato 5 anni a costruire un forum internet su queste religioni e dopo aver prestato servizio come responsabile della Pagan Leadership Conference, una intensa esperienza di conversione lo ha condotto alla Chiesa Cattolica.

Oggi Gibson dice di guardare ai suoi peccati passati con angoscia. Il richiamo delle religioni neo-pagane, specialmente la Wicca, sta attirando molti fra le sue spire, particolarmente gli adolescenti. L’interesse per la Wicca, una religione popolare basata sulla natura, altamente individualistica e ispirata ad antiche credenze, sta crescendo fra i giovani, specialmente fra le ragazze delle superiori.

 

Fenomeno editoriale

Le statistiche editoriali mostrano un crescente interesse per la Wicca.

Alla fine degli anni’80 le vendite di pubblicazioni sulla Wicca si aggiravano fra le 2000 e le 4000 copie all’anno per la Carol Publishing Group. Ma, secondo l’editore Steven Schragis, negli ultimi anni le vendite sono aumentate sensibilmente raggiungendo punte di 25000 copie vendute all’anno.

Anche le grandi case editrici stanno guadagnando sull’onda dell’interesse per la stregoneria. A febbraio Little Brown & Co. ha pubblicato The Good Spell Book. Ad aprile Citadel Press ha messo sul mercato Summoning Forth Wiccan Gods and Goddesses; è tra i 75 titoli sulla Wicca disponibili su amazon.com.

Alcune case editrici offrono titoli rivolti specificamente ai teenagers. Llewellyn International, editrice di lunga data di libri di astrologia, ha recentemente pubblicato Teen Witch: Wicca for a New Generation.

I libri non sono l’unico mezzo di diffusione della Wicca. Secondo un sondaggio della Young America’s Foundation, diversi college, tra i quali almeno uno cattolico, offrono corsi sulla stregoneria. E un importante motore di ricerca svela migliaia di siti web sulla Wicca e gli adolescenti.

” In qualunque giorno puoi andare in una libreria o in un centro commerciale e .. puoi trovare senza problemi libri sulla stregoneria” dice Carolyn May, moglie, madre ed ex vigilatrice scolastica che informa i genitori sui pericoli dell’occulto da 25 anni.

 

Emozioni e potere

Perché la Wicca affascina così tanto gli adolescenti?

Una rassegna di pagine web per giovani aderenti alla Wicca suggerisce che la sua attrattiva risiede principalmente nell’importanza attribuita alle emozioni, al potere e alla libertà.

Per Myche, un quindicenne ex cattolico, ora seguace della Wicca, che vive vicino a Salem, Massachuttes, l’attrazione della Wicca sembra basarsi sull’emozione.

” Un fattore che mi ha indotto a cambiare religione,” scrive Myche sul suo sito web, “è che più io diventavo religioso e più sembrava che la mia vita peggiorasse. Alla fine ho rinunciato e sono diventato non-religioso.”

Un viaggio a Salem gli fece cambiare idea.

“Andai a Salem il giorno dopo Halloween, e …..quel giorno tornai a a casa che ero una nuova persona. ….Mi sentivo attratto da Salem e sapevo che in qualche modo ero entrato in contatto con le cose che succedono là. …Non era la prima volta che sentivo un impulso psichico. In varie occasioni mi accorgo che mi succede, e spesso ho dei “deja vu”. Questo contribuisce alla mia attrazione verso la Wicca.”

Per altri la seduzione della Wicca risiede nell’importanza attribuita alla libertà personale. Alcune donne trovano molto attraente l’attenzione posta dalla Wicca sul culto della divinità femminile. Su un sito web, qualcuno che si presenta con il nome di Artemis Silveraven, scrive: “Ci sono molte cose che mi piacciono della Wicca. Il culto a un Dio e a una Dea, non a un unico Dio. Inoltre tu stesso puoi essere il sacerdote o la sacerdotessa.”

Padre Paul Desmarais, pastore della Chiesa del Sacro Cuore di Pawtucket, R.I., che ha lavorato con gli adolescenti e l’occulto negli ultimi 10 anni, riconosce che la Wicca affascina gli adolescenti in ricerca spirituale.

“Il nostro mondo è diventato così consumista, così basato sull’apparire e sul successo, che i ragazzi provano un reale senso di impotenza nella loro vita. Credo che i ragazzi facciano incantesimi o tentino di apprenderli perché sentono un grande vuoto, un grande bisogno di qualcosa”.

Sebbene le credenze della Wicca siano molto varie, quando gli adolescenti cercano questa spiritualità probabilmente si imbattono nelle seguenti nozioni:

1)La maggior parte dei seguaci della Wicca adorano una duplice divinità, il Dio Cornuto e la Signora. Molti credono che tutti gli dei e tutte le divinità femminili siano aspetti di queste due divinità.

2)Gli aderenti alla Wicca solitamente credono che lo scopo della vita umana sia vivere in armonia con la natura, che tutta la realtà è divina, che il mondo spirituale e materiale sono un’unica realtà, che non c’è una sola verità, che c’è una pluralità all’interno della identità divina e che la pratica rituale è la via magica all’armonia. I praticanti vivono secondo una legge morale chiamata “rede” che afferma: “Finché non danneggia nessuno, fai ciò che vuoi.”

3)La Wicca, una forma neo-pagana di stregoneria, non è satanismo. I seguaci non offrono sacrifici animali nè credono nel diavolo. Nella maggior parte dei casi non reclutano attivamente i giovani e la maggioranza la pratica per conto proprio.

 

Possessioni diaboliche

Ma almeno un forum online rivela un messaggio inquietante. Un utente che si presenta come Britt dice: “Stavo parlando con il mio amico Dave…è un cristiano piuttosto devoto….Ho scoperto che un tempo era un seguace della Wicca. Ha detto che ne era così profondamente coinvolto che era quasi posseduto dal demonio.”

Sebbene la Wicca e il satanismo non siano la stessa cosa, molti adolescenti non conoscono la differenza e questa confusione può condurli ad altre pratiche occulte.

“Il contatto con certe pratiche porta a un coinvolgimento nell’occulto sempre maggiore” dice Padre Desmarais. “Una delle cose di cui i genitori non si rendono conto è che lo spirito del mondo è reale, e frequentare lo spirito del mondo ti rende vulnerabile ad esso. I ragazzi corrono il rischio reale di avere manifestazioni di spiriti cattivi, di essere disturbati o tormentati da spiriti cattivi. Quando dici queste cose ai genitori ti guardano come se fossi pazzo. Ma poi sentono i racconti di quello che succede e dicono “Accidenti!”

John Gibson aggiunge che più uno è coinvolto nell’occulto e più quest’ultimo risulta attraente.

“Il pericolo intrinseco della passione per il magico è che più potere raggiungi più intossicato diventi. Cominci ad acquistare sempre più potere per te stesso e questo assorbe tutta la tua vita”.

In effetti il Catechismo della Chiesa Cattolica sostiene: “Tutte la pratiche di magia o stregoneria con le quali si tenta di sottomettere poteri occulti così da metterli al proprio servizio ed avere un potere sovrannaturale sugli altri – anche se questo fosse allo scopo di ristabilire la loro salute – sono gravemente contrari alla virtù della religione” (N° 2117).

Gibson, come May ed altri che operano con gli adolescenti hanno una conoscenza di prima mano dei pericoli conseguenti alle pratiche occulte.

“Il pericolo più grande che vedo è la perdizione della nostra anima” dice Mays.

Essa cita Deuteronomio 18,10-12 che recita: “Non si trovi in mezzo a te chi immola, facendoli passare per il fuoco, il suo figlio o la sua figlia, nè chi esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; nè chi faccia incantesimi, nè chi consulti gli spiriti o gli indovini, nè chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore”.

“Questo passaggio dell’Antico Testamento era certamente pre-cristiano e Dio già diceva “Non fare questo”. Non perché vuole comandare, ma per saggezza.. E’ come se avesse detto: “Se vuoi essere felice e vivere bene, queste sono le linee guida che ti aiuteranno”.

Praticare la Wicca non è solo una violazione del primo comandamento – “Non avrai altri dei all’infuori di me” – ma può portare anche a danni spirituali e fisici, sostiene ancora May. Se i giovani praticano il satanismo vanno incontro a danni fisici oltre che a confusione,depressione e desideri suicidi.

La maggior parte dei ragazzi non raggiunge questo livello perché imparare i necessari rituali è noioso e assorbe molto tempo, dice Padre Desmarais. In ogni caso i genitori cattolici dovrebbero stare attenti.

A rischio speciale

May e gli altri che lavorano con i giovani credono che gli adolescenti cattolici, specialmente quelli che hanno una fede debole o superficiale, sono particolarmente a rischio di sviluppare un’attrazione per le religioni neo-pagane.

“Gli adolescenti cattolici sono particolarmente vulnerabili su questo punto perché noi adulti gli insegniamo un mucchio di teoria sulla loro fede ma non gli doniamo un incontro vivo con Cristo. Non fanno esperienza di Cristo nella loro vita. Sanno solo qualcosa su di Lui.”

“Ho sentito più che a sufficienza dei giovani dire: “Sono un ex cattolico ora praticante della Wicca” dice Gibson.

” La maggior parte dei ragazzi cattolici sono innocenti e interessati alla vita spirituale” sostiene May ” Così quando incontrano l’occulto in tutte le sue forme, inclusi i rituali pagani, ne sono interessati. Vogliono crescere spiritualmente e così sono disposti a prendere questa via e non sanno riconoscere ciò che è vero da ciò che non lo è.”

I genitori come possono accorgersi che i loro figli stanno sviluppando un interesse per la Wicca? E in questo caso, cosa possono fare?

” A volte i comportamenti esteriori possono sembrare realmente attinenti alla fede cattolica” dice Gibson.

I genitori possono scoprire che i loro figli comprano candele, incenso e libri spirituali. Altri indizi sono l’uso di erbe e il possesso di tarocchi, spade, una tovaglia nera con disegnato un pentagramma (una stella dentro un cerchio) …..

 

Luna piena e luna nuova

L’indizio principale che rivela l’interesse dei ragazzi per la Wicca sono i libri sulle loro mensole.

“Qualunque cosa di Scott Cunningham, come Wicca: A Guide for the Solitary Practitioner. Quando questo libro appare sui loro scaffali significa che sono attivamente alla ricerca.”

Anche una pletora di libri sulla mitologia, specialmente la mitologia celtica, può essere un segno.

I genitori dovrebbero preoccuparsi anche quando i loro figli spariscono in prossimità della luna nuova e della luna piena, o in occasione delle 8 maggiori festività Wicca o nei weekend vicini. Le festività Wicca sono: Yule (21 dicembre), Imbolc (2 febbraio), Ostra (21 marzo), Beltane (1 maggio), Litha (21 Giugno), Lammas (1 Agosto), Mabbon (22 Settembre), e Samhain (31 Ottobre).

Altri cambiamenti di comportamento che potrebbero indicare un interesse per la Wicca sono la partecipazione a corsi di guarigione, magari nella vicina libreria. Carolyn May dice che i genitori dovrebbero dare un’ occhiata a questi corsi, specialmente se non sono basati sulla dottrina cattolica.

“Si tratta di affrontare la vita con gli occhi aperti” dice May “Non si va da un consulente senza prima appurar in che cosa crede. Allo stesso modo non si va ad un corso senza prima appurare cosa insegnano, non per paura ma per saggezza.”

I ragazzi che seguono la Wicca possono anche incominciare a parlare dei loro mutevoli interessi usando frasi come “gettare il cerchio” o “accrescer il cono di potere”. Possono anche iniziare a fare riferimento all'”Arte” o condire le loro conversazioni con la frase “Il Signore e la Signora ci aiutano”.

Per contrastare l’ interesse nella Wicca, gli esperti sottolineano l’importanza della preghiera familiare e della testimonianza di una fede vissuta. Questi mezzi possono aiutare i ragazzi a rafforzare la loro fede ed evitare così che cerchino alternative. Tutto evidenzia che limitarsi a mandare i ragazzi al catechismo non è sufficiente affinché sviluppino una solida fede.

“Il catechismo non servirà a tenerli lontani da queste cose” sostiene Carolyn May. ” I ragazzi hanno bisogno di conoscere l’importanza della Confermazione nelle loro vite e come lo Spirito Santo è con loro e li aiuta ogni giorno. Dobbiamo aiutare i ragazzi e gli adulti a comprendere che l’Eucarestia è una reale presenza proprio in mezzo a noi. Dobbiamo comprendere, apprezzare e amare la presenza di Gesù Cristo.”

Padre Desmarais incoraggia i genitori a condividere le loro esperienze di fede con i loro figli.

“Dite loro come e perché Dio è importante per voi”.

Gli esperti raccomandano anche gruppi di preghiera come Emmaus, Life Teen e Encounter with Christ poiché il loro obbiettivo è di aiutare i giovani a sviluppare una relazione personale con Cristo e a sperimentare la loro fede.

Partecipare alla Messa Latina o praticare in famiglia riti tradizionali cattolici può servire a far familiarizzare i ragazzi con le ricche tradizioni cattoliche e renderli meno propensi a cercare i romantici rituali neo-pagani.

“Attribuisco molta importanza ai ritiri” dice Padre Jim Flavin della Chiesa di Saint Colman of Cloyne di Brockton, Mass., che lavora con gli adolescenti e l’occulto da circa 8 anni. “L’esperienza del ritiro spirituale è importante perché i giovani stanno insieme; e se riusciamo a fargli avere una relazione con Gesù, allora è un’esperienza veramente profonda”.

Per John Gibson sono state le numerose false affermazioni storiche dei discepoli della Wicca che alla fine lo hanno allontanato dal neo-paganesimo. Per questo motivo egli raccomanda che i genitori sottolineino la verità degli eventi biblici quando trasmettono la loro fede.

“La cosa migliore che i genitori possono fare è di trasmettere la fede in un contesto storico dove i ragazzi possono avere la garanzia che ciò che viene loro detto è vero. Non possiamo aspettare che lo facciano i catechisti al posto nostro. Dobbiamo rimboccarci le maniche e farlo”.

Se i ragazzi mostrano interesse nella Wicca, Padre Desmarais consiglia come prima cosa ai genitori di ascoltare molto. Gli adolescenti possono usare l’impersonale “noi” quando parlano del loro nuovo credo. Ad esempio possono dire: “Come streghe noi adoriamo questo o facciamo quest’altro perché….”. L’uso dell’impersonale “noi” tuttavia indica che non hanno ancora assimilato la nuova dottrina come loro credo.

“Cercate di capire che cosa questo significhi per loro” consiglia Padre Desmarais, “non discutete ancora sui pro e sui contro, ma domandate cosa stanno cercando esattamente”.

Egli avverte i genitori di essere pazienti e di non diventare troppo severi in questo stadio affinché inavvertitamente non incoraggino la ribellione adolescenziale. Inoltre i genitori devono assumere un’autorità spirituale su ciò che permettono nelle loro case.

 

Aiuto psicologico

Infine May raccomanda di cercare aiuto psicologico se un ragazzo coinvolto nell’occulto diventa depresso o tenta il suicidio.

“Fate in modo che ci siano sempre persone disposte a parlare con loro quando raggiungono il fondo”.

Questi aiutanti potrebbero essere un sacerdote, un buon consulente cristiano, educatori o adulti cristiani che possano camminare con loro senza giudicarli. Soprattutto il sacramento della riconciliazione è indispensabile.

Gibson ora non ha più alcun contatto con la Wicca e altre forme di neo-paganesimo, ma la sua esperienza con l’occulto gli ha lasciato una chiara consapevolezza degli inganni in cui vengono tratti i giovani di oggi.

“Ora combattiamo per i nostri ragazzi. Nella nostra società non attribuiamo molto valore alle convinzioni religiose. Possono essere cambiate come se nulla fosse. Siamo diventati così tolleranti verso le altre dottrine al punto da tollerare che la gente s’infili nella bocca dell’inferno e diciamo: “Ok, è la tua vita. E’ una tua decisione”.

Non c’è nessuna magia per dissolvere gli incantesimi della Wicca. I genitori e i ragazzi possono iniziare mettendo via il Libro delle Ombre e prendendo la Bibbia. Il Libro dei Proverbi promette che la Parola, e non la Wicca, ” è lampada ai miei passi e luce sul mio cammino.”