Nato verso la metà del I secolo, a Gerapoli, il filosofo stoico Epitteto fu maestro a Roma e fu tra i filosofi che subirono la cacciata dalla capitale voluta dall’imperatore Domiziano. Alcune testimonianze del suo insegnamento ci sono pervenute tramite la raccolta di Dissertazioni del discepolo Arriano (95-175 circa).
In un passo di quest’opera, trattando di un tema caro al pensiero stoico, ovvero la mancanza di paura di fronte alla morte, Epitteto enumera alcune categorie di persone che hanno questo atteggiamento: i bambini, i pazzi (incoscienti), coloro che desiderano la morte, coloro che accettano la morte con serenità, come i filosofi. Vi sono poi coloro che non hanno paura della morte solo per abitudine ( ethos ), tra questi egli enumera i “Galilei”.
“Anche per follia uno può resistere a quelle cose, o per ostinazione, come i Galilei” (Diss. Ab Arriano digestae IV, 6, 6). 1
Epitteto non riesce a spiegarsi l’atteggiamento di ostinazione dei Cristiani.
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