Storicità di Gesù Cristo – Fonti extra cristiane – Galeno

Claudio Galeno (129-200 circa), il noto medico-filosofo di Pergamo, fu medico personale degli imperatori Marco Aurelio e Commodo. La sua opinione nei confronti dei cristiani, in particolare per quanto riguarda la loro tenuta morale, è positiva.

Attraverso la Historia anteislamica di Abulfida ci è pervenuto questo passo:

“I più tra gli uomini non sono in grado di comprendere con la mente un discorso dimostrativo consequenziale, per cui hanno bisogno, per essere educati, di miti. Così vediamo nel nostro tempo quegli uomini chiamati Cristiani trarre la propria fede dai miti. Essi, tuttavia, compiono le medesime azioni dei veri filosofi. Infatti, che disprezzino la morte e che, spinti da una sorta di ritegno, aborriscano i piaceri carnali, lo abbiamo tutti davanti agli occhi. Vi sono infatti tra loro sia uomini che donne i quali per tutta la vita si sono astenuti dai rapporti; e vi sono anche coloro che sono a tal punto progrediti nel dominare e dirigere gli animi, e nella più tenace ricerca della virtù, da non cedere in nulla ai veri filosofi” (De sentent. Pol. Plat). 1

Hominum plerique orationem demonstrativam continuam mente assequi nequeunt, quare indigent, ut instituantur, parabolis. Veluti nostro tempore videmus homines illos, qui Christiani vocantur, fidem suam e parabolis petiisse. Hi tamen interdum talia faciunt, qualia qui vere philosophantur. Nam quod mortem contemnunt, id quidem omnes ante oculos habemus; item quod verecundia quadam ducti ab usu rerum venerearum abhorrent. Sunt enim inter eos et feminae et viri, qui per totam vitam a concubitu abstinuerint; sunt etiam qui in animis regendis coercendisque et in acerrimo honestatis studio eo progressi sint, ut nihil cedant vere philosophantibus. Ed. Fleischer, Leipzig, 1831, p. 109.

Non è più soltanto il disprezzo della morte che colpisce Galeno, ma anche tutta la vita morale dei Cristiani. La fede cristiana tuttavia non sarebbe fondata sulla ragione ( logos ), per cui essa non potrebbe considerarsi saggezza, bensì credulità.

“Nessuno subito da principio, come se fosse pervenuto alla dottrina di Mosè o Cristo, ascolti leggi indimostrate, nelle quali non si deve per nulla credere”. (De differentia pulsuum libri quattuor II, 4). 2

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